Offida, è giallo sui sabotaggi dei freni delle auto

Terzo episodio inquietante in pochi giorni. La Procura indaga

Carabinieri (Foto di repertorio)

Carabinieri (Foto di repertorio)

Offida (Ascoli), 21 maggio 2017 - «Quando ho premuto l’acceleratore la macchina non rispondeva. Ho temuto il peggio perché stava arrivando una discesa». E’ la disavventura vissuta da una giovane mamma di Offida, uno dei borghi più belli d’Italia, feudo ‘rosso’ dell’entroterra ascolano, ultimamente alle prese con strani episodi dai contorni a dir poco inquietanti. Alla donna, nella notte tra martedì e mercoledì, hanno sabotato i freni dell’automobile. Se ne è accorta l’indomani mattina, quando è uscita per accompagnare la figlioletta a scuola. E’ riuscita ad azionare il freno a mano e a fermare il mezzo appena una cinquantina di metri prima dell’inizio di una discesa che avrebbe potuto mettere seriamente a rischio la vita sua e della bambina di nove anni.

Ma chi può aver compiuto un gesto simile? «Non riusciamo a spiegarcelo, non ci sono situazioni tali da fare pensare che qualcuno possa arrivare a fare una cosa del genere» afferma l’avvocato Alessandro Mariani, che ha presentato una querela per conto della donna. La procura di Ascoli, vista la gravità della situazione, si è subito attivata e ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di minaccia grave, tentate lesioni e danneggiamenti. Le prime perizie effettuate sul mezzo sembrerebbero non lasciare dubbi: i freni sono stati manomessi. E sembra che si siano verificati altri due sabotaggi simili nell’ultimo periodo, sempre nel piccolo centro piceno, mentre in passato ci sono state minacce tutt’altro che velate, come pneumatici squarciati e cacciavite conficcati nelle ruote.

Circostanze alle quali hanno fatto seguito delle denunce, che però non hanno portato a granché. «Benvenuti a Offida, provincia di Gomorra» ha scritto un giovane del paese sui social dopo l’episodio più grave, quello di mercoledì. Un post che ha subito acceso la discussione e stimolato la ferma reazione dell’ex sindaco Lucio D’Angelo. «Ma cosa state dicendo? – scrive su Facebook – Cosa state velenosamente insinuando? Che film avete in testa? Offida è un paese civile, è sempre stato così, anche quando lo scontro politico era duro».

Il sabotaggio dei freni non ha probabilmente nulla a che vedere con la politica, ma una coincidenza comunque c’è. Perché la donna vittima di questo ignobile scherzetto è la stessa che nel bel mezzo del ‘bove finto’, manifestazione carnascialesca durante la quale si beve parecchio e il paese si trasforma in una sorta di Pamplona (ma il toro è di legno e viene portato in spalla dai paesani), è stata colpita con un pugno niente meno che dal sindaco del Pd Valerio Lucciarini. Un episodio increscioso, che gli stessi vertici del partito hanno preferito circoscrivere nell’ambito della goliardia e della confusione che si genera durante l’evento, ma sul quale la procura ascolana ha aperto un’inchiesta. «Escludo che possano esserci legami – assicura però lo stesso avvocato della donna –. Sabotare i freni della macchina è qualcosa di estremamente grave e pericoloso, non scherziamo». A parte ciò, però, tra i cittadini di Offida un dubbio nell’ultimo periodo è iniziato ad affiorare: borgo incantato o Gomorra?