Schiaffi al bimbo disabile, maestra nei guai

Il fatto è accaduto sotto gli occhi della mamma: ora l'insegnante rischia il processo

Maltrattamenti (foto di repertorio)

Maltrattamenti (foto di repertorio)

Ascoli, 12 gennaio 2017 - Dopo la vicenda delle due maestre di una scuola d’infanzia finite sotto processo per aver punito un bambino facendolo mangiare con lo sguardo rivolto al muro della classe e non fra i compagni, un’altra insegnante di una scuola del Piceno è finita nei guai. Il sostituto procuratore Umberto Monti ha infatti iscritto al registro degli indagati una insegnante di una scuola elementare dell’hinterland ascolano accusata di aver preso a schiaffi un suo allievo di 10 anni, per altro affetto da handicap intellettivo.

Una vicenda ancora tutta da chiarire anche se il magistrato un punto fermo lo ha già messo inviando alla maestra l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’ipotesi di reato contestata è quella di abuso di mezzi di correzione. Una vicenda che ha preso il via con la denuncia presentata alla magistratura ascolana dalla madre del bambino, anche lei insegnante e presente ai fatti. Tutto sarebbe avvenuto in occasione di una festa di carnevale che si è svolta nella scuola frequentata dal bambino e dove lavora anche la madre. Era un giovedì grasso, la madre era sulla porta d’ingresso alla classe; stava parlando con l’insegnante di sostegno di suo figlio che frequenta le lezioni ma ha bisogno di un aiuto specifico a causa di un deficit mentale. Nella denuncia la donna ha dichiarato di aver visto improvvisamente che la maestra colpiva con due schiaffi al volto il bambino. Sconcertata, è entrata nell’aula e, dopo aver consolato il figlio, ha chiesto spiegazioni alla maestra sul perché avesse colpito il piccolo con due schiaffi in pieno viso.

L’insegnante avrebbe motivato quanto accaduto come un gesto istintivo, conseguenza del fatto che si era sentita palpeggiare alle spalle e girandosi aveva colpito il piccolo. Una spiegazione che non ha soddisfatto nemmeno un po’ la mamma del bambino che non ha ravvisato alcuna giustificazione plausibile nel comportamento della maestra. Dopo aver segnalato l’accaduto alla direzione scolastica, ha poi sporto denuncia. Il sostituto procuratore Umberto Monti ha aperto un fascicolo dando incarico alla polizia giudiziaria di compiere gli accertamenti, raccogliendo in particolare non solo la versione della denunciante, ma anche quella dell’insegnante di sostegno che era presente al momento del fatto. L’inchiesta è stata chiusa con l’avviso alla maestra che ha ora chiesto di essere sentita dal magistrato per rendere la sua versione dei fatti.