Studente di 26 anni morto all’Annunziata, causa milionaria al Comune

Via al processo civile: nel mirino anche ‘Ascoli servizi’

La staccionata dove è caduto Edouard

La staccionata dove è caduto Edouard

Ascoli, 14 aprile 2017 - Ha preso il via la causa civile intentata contro il Comune di Ascoli e la società partecipata Ascoli Servizi Comunali dai familiari di Edouard Egarov Capponi, il 26enne studente russo che la notte del 13 giugno 2013 cadde al termine di una festa universitaria svolta al Colle dell’Annunziata. Morì due giorni dopo. La madre, le sorelle, il padre adottivo e le nonne di Edouard si erano tutti costituiti parte civile nel processo che vede imputati tre dirigenti comunali e il presidente di Ascoli Servizi comunali, ma nell’udienza dello scorso 12 dicembre hanno revocato la costituzione di parte civile, annunciando l’intenzione di chiedere direttamente il risarcimento dei danni patrimoniali e non direttamente in sede civile, quantificandoli in quasi due milioni di euro, per la precisione 1.981.206 euro. Sono così usciti dal processo che nel frattempo sta proseguendo davanti al giudice del tribunale di Ascoli Marco Bartoli dove continuano ad essere ascoltati testimoni dell’accaduto.

Benché ormai fuori dal dibattimento penale, è comunque evidente che la causa civile vivrà di riflesso al processo che vede imputati i quattro dirigenti difesi dagli avvocati Maria Rita Marini, Giulio Natali, Francesco Voltattorni e Paolo Massicci. Nella causa civile compare la compagnia assicuratrice Cattolica che all’epoca copriva la responsabilità civile del Comune di Ascoli; la Cattolica è assistita dall’avvocato teramano Enzo Formisani. Il tribunale civile ha dovuto prendere atto di una richiesta di rinvio dell’udienza ed il processo è stato dunque aggiornato. 

La famiglia Egarov-Capponi ha deciso di intentare la causa civile per due motivi. «Una decisione dettata dai rinvii annunciati per il decreto terremoto, ma soprattutto perché per quanto ci riguarda la colpa dell’accaduto è dell’amministrazione comunale» spiegò a suo tempo l’avvocato Alfredo Bonanni, che assiste i familiari del ragazzo deceduto. L’indice è puntato sul fatto che il Comune aveva stanziato una somma per sistemare il parco dell’Annunziata, ma si decise poi di investire quesi soldi in altro, lasciando il degrado così com’era. Per i familiari, questa scelta di non sanare l’incuria del parco avrebbe causato, col cedimento della balaustra alla quale Edouard era appoggiato, la cadute a terra del giovane.