Terremoto un anno dopo, cimiteri ancora distrutti nell'Ascolano

In arrivo 1,8 milioni dalla Regione per Arquata

Il vicesindaco di Arquata, Michele Franchi

Il vicesindaco di Arquata, Michele Franchi

Ascoli, 21 agosto 2017 - A distanza di un anno dal terremoto le macerie sono ancora lì, a ricordare i tanti lutti provocati dalla violenta scossa che lo scorso 24 agosto ha raso al suolo interi paesi. E i crolli non hanno risparmiato neppure i cimiteri, luoghi divenuti ormai 'dimora fissa' dei tanti passati a miglior vita in quelle tragiche circostanze. Eppure nemmeno le nuove 'case', quelle che avrebbero dovuto offrire eterno e sereno riposo a chi non ce l’ha fatta, sono state risparmiate dalla furia incontenibile dei movimenti tellurici.

E se gli interventi più urgenti sono stati svolti in maniera tempestiva, nei cimiteri di Arquata, Acquasanta e Force c’è ancora molto da fare. Molte strutture sono ancora pericolanti, decine e decine le lapidi a terra o andate in frantumi e ancora tanto nastro bianco e rosso a circondare aree cimiteriali invalicabili. Ad Arquata – come spiega il sindaco Aleandro Petrucci – "sono ancora quattro i cimiteri inaccessibili, quelli di Faete, Pretare, Pescara e Capodacqua. Ogni tanto li apriamo per consentire agli abitanti di portare un fiore sulla tomba dei parenti, ma non è ancora possibile accedere senza permesso. Ma adesso, dopo tante lotte, finalmente abbiamo ottenuto un risultato".

La Regione ha infatti stanziato 1,8 milioni di euro destinati alle opere pubbliche del Comune di Arquata. "Sono fondi assolutamente necessari – dice il vice sindaco Michele Franchi – i cimiteri sono luoghi sacri indispensabili e se è vero che abbiamo fatto tanto per provvedere nel minor tempo possibile alla messa in sicurezza, altrettanto vero è che c’è ancora troppo da fare".

Più incerta la situazione nel comune di Acquasanta, dove – come afferma il sindaco Sante Stangoni – "i cimiteri inagibili sono ben 10 su un totale di 22. Stiamo cercando di capire se ci sono risorse disponibili per poter arginare il problema, ma al momento non ci sono fondi stanziati per la nostra zona". Ad essere in gravi condizioni sono soprattutto i cimiteri di Tallacano e Peracchia, dove si registrano crepe e cedimenti delle strutture che contengono i loculi, mentre il cimitero di Quintodecimo è in via di riparazione grazie ai fondi donati dall’AL.MA, associazione di italiani emigrati in Canada. "Ringraziamo pubblicamente l’associazione per averci fornito 30mila euro, grazie ai quali ben presto il cimitero di Quintodecimo potrà tornare in funzione".

Anche il cimitero di Force presenta molte zone disastrate, tra cui la chiesa posta al centro dell’ala vecchia che ha subito gravi crolli. Altre sezioni sono invece delimitate dal nastro bianco e rosso e non è possibile avvicinarsi ai loculi, posti all’interno di strutture pericolanti. «Stiamo operando per la messa in sicurezza – dice il sindaco Augusto Curti – e abbiamo inserito il cimitero nel piano delle opere pubbliche. Tuttavia, abbiamo deciso di mettere al primo posto la scuola e il municipio, sensibilmente danneggiati dal sisma».