Terremoto, furto dei pc a scuola. Mattarella: "Offesa all’Italia"

Il presidente: "Questo crimine risulta particolarmente grave, intollerabile e da perseguire con la più grande severità" SPECIALE FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Sondrio (foto Ansa)

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Sondrio (foto Ansa)

Sondrio, 30 settembre 2016 - Il furto dei computer dalla scuola media di Acquasanta Terme (Ascoli), uno dei paesi delle Marche colpiti dal terremoto, «risulta particolarmente grave, intollerabile e da perseguire con la più grande severità». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, partecipando alla manifestazione ‘Tutti a scuola‘ a Sondrio.

“La sottrazione di computer in una scuola di un paese delle Marche colpito dal terremoto - sottolinea il presidente - costituisce un tentativo odioso di rubare il futuro ai ragazzi di quel Comune. È un’offesa a quell’ampio moto di solidarietà che si è sviluppato in tutta Italia».

"Ringrazio il presidente della Repubblica Mattarella: le sue parole sono quelle che si devono sentire da un Capo dello Stato. Il presidente si fa interprete ancora una volta dei valori profondi del Paese». Così il sindaco di Acquasanta Terme ( Ascoli Piceno) Sante Stangoni, dopo che Mattarella che ha definito il furto dei nuovi pc dalla scuola media di Acquasanta, l'unica agibile dopo il terremoto del 24 agosto, "un'offesa all'Italia", e un «tentativo odioso di rubare il futuro ai ragazzi di quel Comune". Stangoni, che aveva definito «sciacalli infami» i ladri dei 10 notebook, ringrazia anche «le forze dell'ordine, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, il ministro Stefania Giannini e tutti gli amministratori e i cittadini che hanno fatto sentire la loro vicinanza ad una piccola realtà come la nostra, fatta di pochi abitanti». E naturalmente spera che gli autori di un gesto «tanto odioso vengano individuati al più presto»