Terremoto e neve, neonato in auto va in ipotermia

Emergenza infinita nelle frazioni: "Siamo sommersi dalla neve". Tantissime famiglie senza elettricità

Spazzaneve al lavoro

Spazzaneve al lavoro

Ascoli, 20 gennaio 2017 - Due bimbi sono stati tratti in salvo nella giornata di ieri. Il primo, a frazione Fiunti, dove alcune persone sono rimaste isolate senza acqua, luce e cibo: tra loro anche un piccolo di appena 4 mesi che da 24 ore non riusciva più a nutrirsi. Il secondo a San Marco, dove un bambino di pochissimi mesi, con febbre e in ipotermia, è stato soccorso all’interno dell’auto in cui si trovava assieme ai genitori, che per paura del terremoto hanno preferito dormire in macchina. Il bambino una volta estratto è stato trasportato subito con la madre in ospedale. In città, gli agenti di polizia hanno soccorso un’anziana, la cui abitazione era bloccata dalla neve. La donna in un primo momento è stata liberata dai nipotini, che hanno utilizzato uno slittino, e poi accompagnata con l’auto di servizio all’ospedale Mazzoni per sottoporla a dialisi.

Ieri sera alle 22 erano 8.500 le utenze del Piceno rimaste senza luce, quasi tremila nel solo comune di Ascoli. Non sono numeri buoni, perché l’obiettivo era quello di riportare la corrente in quasi tutte le famiglie entro la giornata di ieri, anche se l’impresa si annunciava tutt’altro che semplice. Sembra infatti che molti cavi di conduzione elettrica si siano rotti in più punti. I tecnici dell’Enel hanno ispezionato le linee elettriche per una valutazione dei danni a bordo di un elicottero. Perché il problema principale rimane il fatto che gli operatori non possono accedere alle centraline, visto che quasi tutte le strade sono rese impraticabili dalla neve. I guasti riguardano tutto il territorio e sono distribuiti a macchia di leopardo. Perfino in città, perfino in centro storico, alcune zone sono da due giorni senza corrente, come ad esempio via Malaspina. «Non capisco come sia possibile una cosa del genere – dice un abitante di una palazzina –. Siamo in pieno centro storico, a pochi passi da piazza del Popolo. Tutti quanti sapevano dell’allerta meteo in arrivo. Evidentemente, negli anni non è stata fatta un’adeguata manutenzione. Spero che, finita l’emergenza, vengano individuate i responsabili della situazione che si è creata».

Le maggiori criticità, però, rimangono nelle frazioni. Tantissimi problemi a colle San Marco e sul pianoro, dove alcune famiglie sono senza luce da oltre 48 ore. «Non abbiamo visto nessuno da giorni – dice Giuliano Alesi dal ristorante il Cacciatore, meglio conosciuto come ‘Segà’ –. Io sono riuscito con la Jeep a scendere in città e comprare un gruppo elettrogeno con il quale proviamo a tirare avanti. Ma qui ci sono altre famiglie e anche un’anziana di 96 anni che vive da sola». Identico scenario a Rosara: «Siamo bloccati sotto a un metro e mezzo di neve», dice una famiglia, mentre a Piagge, Sandro Olori e la sua famiglia sono sommersi dalla coltre nevosa. «Comprendiamo che la priorità sia rappresentata da chi vive nelle zone martoriate dal terremoto – dice –, ma ora anche noi siamo davvero allo stremo. La casa in cui vivo con mia moglie Giulia da tre giorni è sommersa dalla neve. Ci sono quasi due metri, impossibili da spalare. Non abbiamo nemmeno la corrente elettrica, insomma siamo davvero in grande difficoltà. Nostro figlio vorrebbe aiutarci ma non sa come raggiungerci. Il cancello di casa si trova a pochi metri dal cimitero di Piagge, qualcuno ci aiuti».

I tecnici di Enel distribuzione stanno lavorando con il supporto di colleghi giunti da altre regioni. Dove possibile, si interviene per riparare i guasti, altrimenti si stanno dotando di gruppi elettrogeni le utenze rimaste senza corrente. Anche domani proseguiranno i sopralluoghi con gli elicotteri. Ma la situazione rimane ancora molto difficile, perché tante, troppe famiglie sono ormai al quinto giorno senza luce e riscaldamento.