Terremoto e neve ad Ascoli, continua l’incubo anche per le scuole

Stop alle lezioni in attesa delle verifiche, incertezza sui tempi AGGIORNAMENTO Scuole chiuse anche venerdì e sabato

Il liceo artistico Osvaldo Licini

Il liceo artistico Osvaldo Licini

Ascoli-Piceno, 19 gennaio 2017 - Ancora un giorno di chiusura, e sicuramente molti altri, per le scuole ascolane di ogni ordine e grado e per i plessi universitari. Se infatti l’ordinanza di ieri è stata emessa dal sindaco Guido Castelli per problematiche legate alle neve che in questi giorni è caduta copiosamente in città, la prossima il primo cittadino ascolano dovrà sicuramente emetterla già da oggi per il terremoto che è tornato a scuotere spaventosamente il centro Italia.

AGGIORNAMENTO - Scuole chiuse anche venerdì e sabato

Non c’è pace per il territorio piceno, e tutti i plessi delle scuole dall’infanzia alla secondaria di primo grado dovranno essere nuovamente sottoposti a dei sopralluoghi. Così come quelli degli istituti superiori. Le scosse sopra al 5° di magnitudo potrebbero infatti aver nuovamente lesionato le strutture e prima di far tornare gli studenti in classe è necessario verificare l’agibilità o meno dei plessi, già seriamente provati dai precedenti sismi. Insomma, un incubo senza fine. E per fortuna che ieri mattina le scuole erano chiuse, altrimenti tra neve e terremoto il panico avrebbe preso sicuramente il sopravvento. «Crollano i tetti causa neve – dice indignata Iride Luzi del Comitato scuole sicure –. Di palestre costruite nel 2001. Si richiudono le scuole, meno male. Ma davvero cosa serve per capire che questa emergenza va sanata dalle basi? Senza proclami, ma con fatti. Ci siamo sgolati. Le istituzioni e i cittadini – conclude –, invece di stare con noi, ci hanno detto che siamo esagerati».

L’emergenza ora è davvero totale. Se la neve ha creato problemi agli impianti di riscaldamento che per via della continua interruzione dell’energia elettrica sono andati in tilt, ora il problema è di nuovo la staticità degli edifici scolastici. Il Comune e la Provincia dovranno ricominciare tutto daccapo, prima con i sopralluoghi dei tecnici comunali e provinciali e poi con quelli delle squadre della protezione civile per il rilascio delle schede AeDes. Perlomeno questo è l’iter che è stato sempre seguito in occasione dei passati terremoti. Quindi, se così si deciderà di intervenire i tempi per la riapertura delle scuole non potranno essere brevi, ma bensì nuovamente abbastanza lunghi. Comunque già da oggi il Comune inizierà le verifiche.

Dopo il sisma del 30 ottobre sono state 42 le schede AeDes (Agibilità e Danno nell’Emergenza Sismica) compilate dalle squadre della protezione civile, dal 3 al 7 novembre, in seguito ai sopralluoghi effettuati nelle sedi delle scuole (pubbliche e paritarie dall’ infanzia alla primaria di secondo grado) e in quelle universitarie. Schede in cui i tecnici hanno espresso, per ciascuno edificio, un giudizio di agibilità.