Terremoto, nell'ascolano i soccorritori sono 850

Vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile, croce rossa. Tutti i numeri di una macchina organizzativa che si è messa subito in moto. Ecco cosa hanno realizzato SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Terremoto, volontari e protezione civile al lavoro (Foto Labolognese)

Terremoto, volontari e protezione civile al lavoro (Foto Labolognese)

Ascoli, 26 agosto 2016  - UNA MACCHINA organizzativa pazzesca. Già dopo 12 ore dal sisma, nel primo pomeriggio di mercoledì, gli spazi pubblici agibili erano stati monopolizzati dalla protezione civile, dai vigili del fuoco, dalle varie croci e dalle forze dell’ordine. Le imponenti tende gonfiabili targate ‘Ministero dell’interno’ erano già state tirate su nel campo di calcio di Arquata e allestite per trasformarsi in mense, magazzini, ambulatori.

I numeri dell’emergenza di Arquata e Pescara del Tronto sono incredibili: 300 i vigili del fuoco impegnati sul versante marchigiano del terremoto, 100 arrivati dai vari comandi della regione, e altri 200 da Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, Basilicata, più un contingente specializzato dal Veneto, con sofisticate attrezzature per la ricerca di dispersi sotto le macerie. È operativo anche il Comando di Cratere, un’unità parallela al comando ordinario, completamente destinata alla gestione dell’emergenza sisma.

L’Arma dei carabinieri ha mobilitato 120 unità, con squadre specializzate nella prevenzione dello sciacallaggio, a tutela dei beni privati, pubblici e culturali. Il Corpo Forestale dello Stato ha sul campo 50 unità, 23 automezzi, un elicottero, cinque unità cinofile. Il dipartimento di protezione civile della Regione Marche opera con 50 unità e coordina circa 350 volontari specializzati. Con l’Anpass i volontari presidiano anche la distribuzione di pasti alla popolazione agli operatori. Ieri sera agli sfollati sono stati distribuiti circa 150 pasti caldi. Due campi accoglienza sono stati allestiti subito ad Arquata e ieri pomeriggio è stato ultimato il centro operativo misto sul posto.

IMPORTANTI, in generale, i numeri dell’intera operazione. Complessivamente, ha reso noto l’unità di crisi della Regione, riunita insieme agli assessori Angelo Sciapichetti e Fabrizio Cesetti, nel cratere sono state allestite cinque tende con 30 letti a Ripe San Ginesio, altrettanti a Sarnano; 10 tende con 50 letti ad Amandola, 15 tende con 50 letti ad Acquasanta Terme, 30 brandine e coperte a San Ginesio, 20 tende a Montegallo, 20 tende, una cucina e bagni con doccia a Uscerno di Montegallo, 30 tende e 150 posti letto completi, bagni chimici e gruppo elettrogeno a Castel Sant’Angelo sul Nera, 4 moduli abitativi mobili a Monte San Martino, 300 brandine e coperte a Camerino, 30 brandine e coperte con 10 tende a Ussita, 6/8 tende a Bolognola, 50 brandine e coperte a Serravalle di Chienti ed altrettante a Pievebovigliana, 20 brandine e coperte a Pieve Torina, 30 tende 100 letti, 2 torri faro, 2 moduli bagno al campo sportivo di Arquata del Tronto, 30 tende, 100 letti. E poi, sempre nel comune piceno, due torri faro, due moduli bagno, tutti nella zona industriale.

Nella frazione di Pescara altrettante torri faro e moduli ambulatorio, oltre a una cucina; dieci letti, infine, a Montecavallo, per un totale di 920 posti ricovero disponibili in tende e 480 posti in branda. L’Anpass ha messo a disposizione 18 ambulanze, due fuoristrada, un’auto. La Croce Rossa opera con 20 mezzi, si occupa tra l’altro del trasporto delle salme e dei ricongiungimenti familiari, l’operazione più complessa e delicata del momento. Oltre a ciò, naturalmente, lo stoccaggio delle derrate alimentari messe a disposizione da aziende private. Il soccorso alpino, infine, opera ad Arquata e Pescara con 63 tecnici specializzati nello scavo e recupero e con sei unità cinofile.

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