Terremoto un anno dopo, il vescovo di Ascoli Piceno. "Burocrazia spietata"

Il messaggio di monsignor Giovanni D'Ercole: "Questo giorno sia anche sforzo di speranza"

 il vescovo di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D'Ercole un anno fa tra le macerie

il vescovo di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D'Ercole un anno fa tra le macerie

Ascoli Piceno, 24 agosto 2017 - L'anniversario del terremoto «vuole essere anche sforzo di speranza, puntando a una visione del futuro positiva anche se le difficoltà, gli ostacoli e gli intralci della burocrazia spietata tentano di spingere lo spirito a un realismo fatale che rasenta il fatalismo della disperazione». Così il vescovo di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D'Ercole in un messaggio alla Diocesi diffuso ad un anno esatto dal sisma che il 24 agosto 2016 sconvolse l'Italia centrale.

«I media del mondo intero identificano questo terremoto come 'il terremoto di Amatrice' proprio per l'ampia copertura mediatica che questa località ha costantemente avuto in questi mesi e continua ad avere - continua il vescovo -. Eppure, credo di poter affermare che in assoluto il luogo che più di ogni altro può mostrare l'energia divoratrice del sisma è proprio Pescara del Tronto, dove non trovi un masso, un muro, una mezza casupola in piedi, ma tutto diventato poltiglia di ridottissimi rottami». 

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