Ragazzina violentata, a processo il patrigno

Lei denunciò gli abusi al Telefono Azzurro. L’uomo e un suo amico alla sbarra per gli abusi

Abusi, immagine di repertorio (foto Germogli)

Abusi, immagine di repertorio (foto Germogli)

Ascoli, 22 ottobre 2016 - Con una chiamata a Telefono Azzurro una ragazzina ha denunciato di aver subiti abusi sessuali da parte di due uomini, il patrigno e un amico di famiglia. Una vicenda venuta alla luce lo scorso aprile quando due ascolani vennero arrestati per ordine del giudice Giuliana Filippello all’esito delle indagini della questura di Ascoli coordinate dal sostituto procuratore Umberto Monti. Secondo il magistrato ascolano, il quadro probatorio messo insieme durante l’inchiesta è sufficiente per chiedere per entrambi gli indagati il processo con rito immediato, senza il passaggio per l’udienza preliminare.

Se i legali dei due non presenteranno richieste di riti alternativi, il processo a loro carico inizierà il 25 gennaio 2017 davanti al Collegio del tribunale di Ascoli. I due ascolani, il patrigno di 52 anni e l’amico di famiglia di 71, difesi rispettivamente dagli avvocati Mauro Gionni e Paolo Massicci, ad aprile scorso finirono agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale su minore. Davanti al giudice Filippello in occasione dell’interrogatorio di garanzia entrambi hanno negato ogni responsabilità. E’ stata la denuncia della ragazza attraverso la chiamata al Telefono Azzurro a dare il via all’inchiesta riguardante fatti avvenuti da novembre 2013 a febbraio 2014 nel caso del 71enne, e dal 2011 al 2015 nel caso del 52enne. Quest’ultimo sarebbe il patrigno visto che è il convivente della mamma della giovane, concepita in una precedente relazione. La ragazzina sarebbe stata molestata sessualmente dall’ascolano in ripetute occasioni a cominciare da quando lei aveva solo 8 anni. La giovanissima è stata sentita con tutte le tutele, in audizione protetta, presente una psicologa, ha raccontato di essere stata sottoposta per anni dal convivente della madre a toccamenti alle gambe, al seno e nelle parti intime: lei ha opposto resistenza ogni volta.

Al 52enne la Procura contesta l’aggravante di aver commesso violenza sessuale su una ragazzina inferiore prima a 10 anni, poi a 12 e quindi a 14 anni. Il 71enne è un amico di famiglia. A lui la ragazzina era stata affidata per qualche mese quando la madre era ricoverata in ospedale e il patrigno era assente da Ascoli per motivi di lavoro e nessuno in famiglia poteva quindi occuparsi di lei. Anche quest’uomo è accusato di palpeggiamenti, anche in auto, quando la accompagnava a scuola o in ospedale per far visita alla mamma ricoverata. Secondo l’accusa lui stesso avrebbe cercato di farsi accarezzare nelle parti intime, ma la ragazzina si è opposta.