«Così zio abusava di me». Il caso choc in aula

Uomo accusato dlla nipote, sentenza in arrivo

Ragazzina vittima

Ragazzina vittima

Ascoli, 10 dicembre 2017 – E’ attesa per mercoledì la sentenza del processo che vede un uomo accusato di essere stato morbosamente attratto da sua nipote, tanto da chiederle in più di un’occasione di compiere su di lui atti sessuali e di masturbarsi in sua presenza sul divano di casa.

E’ stata la ragazzina a raccontare ai genitori quello che stava succedendo e dalla loro denuncia è scaturita un’inchiesta che ha portato all’apertura di un processo nel quale l’uomo deve difendersi dalle gravi accuse di violenza sessuale aggravata, atti sessuali e corruzione di minorenne con l’aggravante del vincolo di parentela, oltre che della minore età.

L’imputato, difeso dall’avvocato Simone Fioravanti, nega ogni accusa e per questo ha rinunciato a riti alternativi ed è processato con rito ordinario dal collegio del tribunale presieduto dal giudice Bartoli, a latere Giusti e Pomponi. La giovanissima ha impiegato un po’ di tempo prima di rivelare quello che stava subendo. Temeva di mettere in difficoltà non solo lo zio, ma anzhe sua zia, la moglie dell’uomo.

L’impianto accusatorio del sostituto procuratore Umberto Monti si basa non solo sul racconto della ragazzina che all’epoca dei fatti aveva 13 anni, ma anche su alcune intercettazioni telefoniche nelle quali il magistrato ha ravvisato elementi di colpevolezza dell’ascolano, tanto da chiederne e ottenere il rinvio a giudizio.

In un’occasione l’uomo, trovandosi solo con la ragazzina, l’avrebbe toccata nelle parti intime facendole anche vedere un film porno dal suo telefonino. Altri due episodi sarebbero successi nella residenza estiva dove la ragazzina trascorreva le vacanze con la famiglia, la sua e quella dello zio. Qui l’uomo in una occasione avrebbe mostrato alla ragazzina il suo organo sessuale dicendole «ce l’ho più grande dei tuoi amici» e le avrebbe dato pizzicotti lascivi invitandoli a compiere atti sessuali su di lui.

Accuse che l’imputato ha respinto in ogni fase dell’inchiesta. Durante il processo la ragazzina è stata sentita in audizione protetta, con le parti che hanno potuto rivolgerle domande solo attraverso il presidente del collegio e con la presenza di un’assistente sociale che si trovava con lei in un’altra stanza rispetto a quella di tutti gli altri partecipi del processo. La giovane ha confermato tutte le accuse allo zio.