Ascoli Piceno, 27 marzo 2010 - ‘In male o in bene, l’importante è che se parli’. In quest’occasione sarebbe un commento tanto diplomatico quanto ipocrita: leggere espressioni dure rivolte alle propria città scritte da parte di un personaggio noto nel panorama cinematografico nazionale, può sicuramente indignare.

 

Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore napoletano nel suo primo, e in molti sperano ultimo libro, intitolato ‘Hanno ragione tutti’, ‘dedica’ alcune pagine alla nostra città quale meta transitoria, al ritorno da New York, di un verosimile cantante melodico che l’autore sceglie di chiamare Tony Pagoda.

 

Sfogliando, da pagina 60 a 65, si leggono riferimenti alla nostra piazza, anzi ‘piazzetta’ così scrive, definita ‘precipizio vorticoso di inutilità’; l’autore descrive una ‘cittadinanza tutta bella schierata, agghindata in vetrina per farsi vedere’. di ‘bambini...brutti, ma proprio brutti e duri di comprendonio’; di ‘donne marchigiane...meno appariscenti delle venete, ma più anonime e intriganti’ che ‘non hanno storia’. Sorrentino ha messo nero su bianco questo ed altro.

 

‘Un attacco ad Ascoli?’: questa la domanda che il conduttore della trasmissione ‘Che tempo che fa’, Fabio Fazio, ha rivolto all’autore. La sua risposta? ‘Non ci sono mai stato: ho scelto Ascoli come prototipo della città provinciale’. Un’opinone fondata praticamente sul nulla che ha però riscaldato molti animi ascolani, tra cui il sindaco Castelli che non ha fatto attendere la sua risposta.

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