Il leone è pieno di scritte, ennesimo sfregio in centro

Ai giardini di corso Vittorio la nuova bravata

Il leone ai giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele

Il leone ai giardini pubblici di Corso Vittorio Emanuele

Ascoli, 22 giugno 2016 - C’è un modo di dire piuttosto noto che si usa per spiegare le condizioni di chi si sveglia con i postumi di una notte brava: ‘la notte leoni’, si dice, mentre al mattino si somiglia di più a qualcosa che con leoni fa rima ma che, per educazione, su un giornale non si può scrivere. Però è facile da immaginare, partendo dal presupposto che non è proprio un complimento.

Tutta questa introduzione per una semplice considerazione: chi ha sfregiato il leone dei giardini pubblici di corso Vittorio è probabilmente un leone notturno. Uno di quelli che si muove nell’ombra della sera per le sue bravate, come quella che ha portato il povero leone a trasformarsi in uno spazio per tag e scritte varie. In questo caso l’artista si è dedicato a disegnare dei baffetti, un elegantissimo pene sulla fronte e una borsa sotto a un occhio del povero leone, che ha uno sguardo più afflitto che arrabbiato.

D’altronde quella contro gli imbrattatori sembra una partita persa: hai voglia a piazzare telecamere e a mettere in campo associazioni che si dedicano alla pulizia di palazzi e monumenti. La verità è che c’è un problema culturale di fondo, che mette gli amministratori e i cittadini di fronte a un’amara realtà: questo fenomeno si può combattere solo con la cultura e l’educazione, facendo capire e conoscere, fin da quando si è bambini, l’importanza della bellezza e della cura per il luogo in cui si vive.

Castelli, dopo l’ennesima pulizia del Cristo al Sacro Cuore, ha detto che fin dal suo insediamento, ogni due anni, ha dovuto destinare risorse pubbliche per rimuovere tag, slogan e scarabocchi blasfemi. Alla fine li aveva definiti «deficienti con la bomboletta»; per noi sono quelli che si svegliano dopo una notte da leoni.

d.l.