Ascolanità ed emozioni alla mostra di Cordivani

Il maestro della maiolica al Palazzo dei Capitani di Federica Andolfi VIDEO: Inaugurazione a suon di saltarello. Anche Piero Celani in pista FOTO: I personaggi ascolani, mostra virtuale

Il sindaco Guido Castelli mentre  fa i complimenti  a Luciano Cordivani. A destra, Stefano Papetti

Il sindaco Guido Castelli mentre fa i complimenti a Luciano Cordivani. A destra, Stefano Papetti

Ascoli, 8 giugno 2014 - Centocinquanta opere d’arte da ammirare (guarda le foto). Un percorso artistico emozionante che ha portato luce e colori nell’area archeologica del Palazzo dei Capitani. Dal primo all’ultimo ritratto della mostra del maestro della maiolica, Luciano Cordivani, senti crescere un senso di appartenenza alla città inaspettato. E’ un susseguirsi di volti noti di Ascoli: sono i personaggi che da anni hanno vissuto all’ombra delle Cento Torri e caratterizzato la nostra città. Cordivani ha fatto propri i loro sguardi, la loro interiorità regalando ad ogni soggetto una bellezza senza tempo. Non manca un senso di nostalgia, nel ricordo di chi il maestro ha scelto di rappresentare ma che non può più apprezzare quell’opera che lo ha reso immortale agli occhi degli ascolani.

Da Giuseppe Barbagrigia, detto «Pino il canterino», a Carlo Migliori, detto ‘Folletto’; da Natalina Amadio, detta «La Giacobba», a Agostina Cesare, per tutti «Marisa». Sembra persino parlare il ritratto dell’incontenibile Rita Paracciani, detta «o’coso». E poi il noto giornalista sportivo Rai Tonino Carino, «l’assassino dei prezzi» Bruno Galanti e ancora l’immancabile Costantino Rozzi, «lu presidentissimo» e Carlo Mazzone detto «Carletto». Una collezione di volti ricca di storia.

«Cordivani – ha detto Stefano Papetti, direttore dei musei civici – ha l’esperienza che è il fondamento della sua arte. La vena creativa è frutto della sua genialità individuale e dell’esperienza di anni. Realizzare la pittura su ceramica è più complesso che su tela o tavola: la difficoltà sta nel prevedere il cambiamento del colore. Quelli di Cordivani sono veri e propri dipinti. In tutti i personaggi ha saputo cogliere l’aspetto interiore. E’ abile nel fissare i tratti. Ci invita a ricordare attraverso i personaggi. E’ l’ambasciatore della maiolica ascolana all’estero».

«La rappresentazione di Cordivani – ha aggiunto il professor Emilio Di Vito – coglie la verità che noi siamo. La sua arte ha la capacità di esprimere la verità che ci circonda. La tematica dell’opera di Cordivani è l’ascolanità vista come apertura al mondo». Grande affetto da parte della città e applausi durante l’inaugurazione della mostra (guarda il video), visitabile fino al 30 luglio. «Questo – ha detto il maestro – è il frutto di 40 anni di lavoro. Ho dato tanto alla città. Mia moglie Vienna, con la quale sto insieme da 47 anni, ha condiviso con me i miei sacrifici. E’ il mio polmone, il mio braccio destro».

Federica Andolfi

La mostra rimarrà aperta fino al 30 luglio, dalle 16,30 alle 20,30. I capolavori di Cordivani sono raccolti in un libro che può essere ordinato contattando l'artista. Il maestro della maiolica, dopo essere stati contattato da diversi potenziali acquirenti fuori città, ha fatto un ultimo appello agli ascolani: "Vorrei  che la collezione rimanesse qui"