Non ha casa, niente domiciliari. Senzatetto in carcere per i furti

Colpi a Porta Cappuccina, nei guai un 52enne: avrebbe rubato mille euro a una fioraia

Un detenuto in cella (foto di repertorio)

Un detenuto in cella (foto di repertorio)

Ascoli, 26 luglio 2016 - Non ha una casa e ora la sua casa è il carcere. Perché se anche ci fosse la possibilità giuridica, gli arresti domiciliari sarebbero ovviamente impossibili. La storia è quella di un ascolano di 52 anni, G. G., finito nei guai perché accusato di alcuni furti e di ricettazione. Uno degli episodi più rilevanti che gli vengono addebitati è il furto della borsa alla titolare di un negozio di fiori di Porta Cappuccina. E’ successo sabato 16 luglio, quando era circa mezzogiorno: un uomo, dopo essere entrato nel negozio tra via Rigantè e via Marcello Federici, è riuscito a impossessarsi della borsa all’interno della quale, tra contanti e assegni, c’erano circa mille euro. Ebbene, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, quell’uomo era proprio IL 52enne ascolano, che peraltro non si sarebbe limitato a quel furto.

Nei giorni precedenti, infatti, gli stessi militari lo avevano beccato a bordo di una macchina che era stata rubata a Porto Sant’Elpidio e che lo aveva fatto finire sotto inchiesta per ricettazione. E c’è di più, perché quando poi l'uomo si è presentato in caserma per essere sentito, ci è andato con un’altra auto, che a quel punto è stata ovviamente controllata. Ed è emerso che anche per quella c’era una denuncia di furto, presentata stavolta a Offida. Insomma, un guaio dietro l’altro, considerando che prima del furto nel negozio di fiori, secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe tentato di mettere a segno un colpo più o meno simile nel supermercato Sigma di via Rigantè.

Alla fine, di fronte a questo quadro indiziario, il gip ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell'ascolano. Custodia cautelare in carcere, appunto, perché una casa lui non ce l’ha. È un ‘senza fissa dimora’, per dirla tecnicamente: fino all’arresto viveva in macchina e, sulla base di quanto stabilito dalle indagini, viveva anche di espedienti fuorilegge.