Livorno, 29 dicembre 2015 - Cori "ingiustificabili, offensivi, indegni" che hanno spinto il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin a scrivere al ministro dell'interno, e ai vertici del calcio. Nogarin si riferisce ai cori "provenienti dal settore dei tifosi piceni ('boia chi molla', 'duce duce e 'livornesi ebrei') e scrive al ministro Angelino Alfano e ai presidenti della Figc, Carlo Tavecchio, e della Lega B, Andrea Abodi, per segnalare i cori di matrice antisemita e "riconducibili all'apologia di Fascismo", partiti dal settore ospiti durante la gara allo stadio "Armando Picchi" tra Livorno e Ascoli del 23 dicembre scorso.
"Un match storicamente ad alta tensione tra due tifoserie di opposta fazione - scrive il sindaco - e che in passato ha visto spesso seguire alle schermaglie verbali scontri sia dentro sia fuori dello stadio, niente può giustificare in alcun modo slogan altamente offensivi e indegni provenienti dal settore dei tifosi piceni,. Quello che davvero stupisce è come nessun provvedimento sia stato preso ai sensi dell'articolo 62 del Noif (le norme organizzative interne della Figc, ndr)'. Mi permetto di segnalare questo increscioso episodio all'attenzione del ministro Alfano e dei presidenti federali Tavecchio e Abodi - conclude Nogarin nella lettera - chiedendo di valutare se e come prendere provvedimenti a questo riguardo e mi permetto di sollecitare una più rigorosa applicazione della norma».