Mazzoni, l’ospedale degli obiettori. Aborti in calo

I ginecologi dell’Aied garantiscono il servizio in sostituzione degli altri

Tiziana Antonucci, assistente sociale e vice presidente dell’Aied

Tiziana Antonucci, assistente sociale e vice presidente dell’Aied

Ascoli, 15 gennaio 2016 -  Sono state 270 le donne che nel 2015 si sono sottoposte ad interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) all’ospedale ‘Mazzoni’. Meno del 2014 (320) che a sua volta aveva già fatto registrare un decremento rispetto al 2013 (357).

Di queste 270 (a fronte di 320 richieste poi ridottesi per via di aborti spontanei o di ripensamenti), solo un 30% è rappresentato da donne ascolane il cui tasso di abortività volontaria è inferiore a quello della media nazionale. L’Ivg al nosocomio ascolano è possibile grazie ai medici dell’Aied (Associazione italiana educazione demografica). Al ‘Mazzoni’, infatti, la percentuale di ginecologi obiettori è del 100%, rispetto ad una media nazionale che si aggira intorno al 70%.

L’Aied di Ascoli, inoltre, è l’unica tra tutte le altre sezioni dell’associazione sparse in Italia ad erogare questo servizio sanitario (sulla base della legge 194) grazie ad una convenzione stipulata con l’Area Vasta 5 che a sua volta corrisponde 200 euro per ciascuna Ivg. «L’ospedale – dice l’assistente sociale e vice presidente dell’Aied, Tiziana Antonucci – non si è mai tirato indietro e i nostri medici possono garantire l’interruzione volontaria di gravidanza al ‘Mazzoni’ sempre, che sia un giorno festivo o meno. Spesso, negli altri ospedali pubblici in cui l’Ivg è possibile perché ci sono medici non obiettori ma non c’è l’Aied, il problema è l’assistenza alle donne».

TORNANDO AI DATI, tra le 270 donne che nel 2015 si sono sottoposte ad un’interruzione volontaria di gravidanza, quattro hanno solo 15 anni, 3 hanno 16 anni, 6 hanno 17 anni e la maggior parte, ben 58, hanno tra i 30 e i 34 anni. E ancora: 69 di loro provengono da un’altra regione e 189 sono italiane. Tra le straniere, 11 provengono dall’est Europa, 9 dall’Africa, 14 dall’Asia, 10 dall’America centro sud e il resto da altri paesi europei.

Per quanto riguarda lo stato civile, la maggior parte (141) sono nubili, mentre 95 sono coniugate, ma ci sono anche separate o divorziate e vedove. C’è poi il titolo di studio: 99 hanno la licenza di terza media e 112 sono diplomate, il resto tra laurea e nessun titolo.

La professione delle donne, invece, va dalle casalinghe alle disoccupate e la maggioranza (137) sono occupate. Quanto ai dati relativi all’interruzione volontaria di gravidanza per certificazione di autorizzazione, in otto casi è stata rilasciata dal consultorio, in 16 dal medico di fiducia, in 45 dal servizio osterico-ginecologico ed il resto da altra struttura.

Il tipo di intervento praticato dai medici dell’Aied all’ospedale ‘Mazzoni’ è l’aborto con il metodo Karman. «E’ una metodica nata negli anni Settanta – conclude la Antonucci – meno invasiva del raschiamento che consiste nell’aspirazione del materiale uterino. E non necessita di un’anestesia generale».