Ospedale, decine di medici ‘inabili’

Boom di domande prima della pensione, costi elevatissimi per l’Area Vasta

Medici

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Ascoli, 1 agosto 2014 - Richieste per il riconoscimento dello stato di inabilità a proficuo lavoro: è ‘boom’ di domande all’Area Vasta 5. Da anni ormai. Basti pensare che solo nel 2012, su 42 presentate a livello regionale, 21 sono state avanzate da medici ad un anno dalla pensione in attività all’ospedale ‘Mazzoni’. Insomma, un altro caso, sulla sola base numerica di tali dati e alla pari della già discussa mole di permessi per cure termali, elioterapiche, climatiche e psammoterapiche pervenuta alla direzione dell’Area Vasta 5 non meno di qualche mese fa, che induce quasi a parlare di un ‘fenomeno’ tutto ascolano.

Ma ciò cosa comporta all’Asur?. Sicuramente delle spese aggiuntive perché il medico che ottiene l’inabilità deve comunque, pur non lavorando, continuare a percepire uno stipendio, ma allo stesso tempo deve essere sostituito da qualcuno. Se si pensa che questa figura professionale costa di media alle casse dell’azienda sanitaria unica regionale 100mila euro l’anno, ecco che i conti sono presto fatti. Come noto, infatti, nel pubblico impiego vi sono più trattamenti di inabilità, tra cui quella assoluta e permanente a proficuo lavoro.

Si tratta di un’inabilità non assolutamente invalidante, ma tale da impedire la collocazione lavorativa continua del dipendente pubblico. Non si ha diritto alla prestazione se l’invalidità interviene dopo la cessazione del rapporto di lavoro e il dipendente può presentare richiesta di visita medica per il riconoscimento di tale stato di inabilità entro un anno dalla cessazione. Per ottenerla occorrono dei requisiti, quale il riconoscimento medico legale redatto dalle competenti commissioni nel quale risulti che il dipendente pubblico non è più idoneo a svolgere in via permanente attività lavorativa, almeno 15 anni servizio per i dipendenti della sanità e risoluzione del rapporto di lavoro per dispensa dal servizio per inabilità permanente a proficuo lavoro. Ovviamente stiamo parlando di situazioni tutte assolutamente previsto dalla normativa vigente.

Le motivazioni alla base delle domande che sono state avanzate dal personale del nosocomio ascolano per il riconoscimento dello stato di inabilità a proficuo lavoro sono state tra le più svariate: dai problemi alla colonna vertebrale causati dal sollevamento di pazienti e quant’altro dopo tanti anni di lavoro (per lo più da parte di personale infermieristico), alla sopraggiunta mancanza di idoneità, per diversi motivi, nello svolgere in maniera efficiente il proprio lavoro. Insomma, le domande non saranno duecento come quelle presentate nell’ultimo anno al ‘Mazzoni’ per usufruire di quindici giorni ‘extraferiali’ per cure termali, elioterapiche, climatiche e psammoterapiche, ma sembrano comunque tante per un solo ospedale soprattutto se confrontate con quelle degli altri nosocomi regionali.