"I padri separati e i divorziati: sono loro i veri ‘nuovi poveri’"

Il monito arriva dai volontari della Caritas diocesana

Due volontarie della Caritas diocesana mentre si mettono a disposizione all’«Emporio della Solidarietà»

Due volontarie della Caritas diocesana mentre si mettono a disposizione all’«Emporio della Solidarietà»

Ascoli, 22 novembre 2014 - Fino a qualche anno fa erano soprattutto gli immigrati, gli anziani soli, i disoccupati e alcuni giovani senza famiglia e senza lavoro a chiedere aiuto alla Caritas diocesana per sopperire ai bisogni di prima necessità, come ad esempio l’alimentazione ed il vestiario. Da poco tempo, però, la situazione è molto cambiata, con l’aumentare purtroppo di coloro che sono stati definiti ‘i nuovi poveri’. Si tratta, principalmente, degli uomini separati o divorziati, la maggior parte dei quali ha anche dei figli a carico ed una ex moglie da mantenere. E così, il dato curioso riguarda il fatto che sono state decine e decine le segnalazioni e le richieste di aiuto da parte di queste persone che di recente sono giunte alla Caritas diocescana di Ascoli.

«Cerchiamo di aiutare questi padri separati per quanto ci è possibile – spiega, a tal proposito, la volontaria Rita Colucci – La situazione però è davvero allarmante, in quanto sono sempre di più queste persone che si rivolgono a noi perchè, a seguito di un divorzio o di una separazione, non riescono ad andare avanti e non possono appunto provvedere all’acquisto dei beni di prima necessità. I dati, peraltro, parlano da soli, considerando che delle quasi 1.500 persone che beneficiano del nostro ‘Emporio della Solidarietà’, una buona parte è rappresentata proprio dai ‘nuovi poveri’. In un periodo così difficile come quello attuale dal punto di vista economico e soprattutto occupazionale, inoltre – sottolinea Rita Colucci – gli effetti della separazione e del divorzio sono, per gli uomini, assolutamente devastanti».

Al di là di queste nuove tendenze, comunque, in generale è sempre in costante aumento il numero delle persone singole ma anche quello delle famiglie che si rivolgono quotidianamente alla Caritas di Ascoli. «Abbiamo tanti volontari che ogni giorno si mettono a disposizione di chi ha bisogno di un aiuto, ma il quadro è davvero preoccupante – conferma sempre Rita Colucci, in rappresentanza di tutti gli altri volontari della stessa Caritas – Noi, per quanto ovviamente ci è possibile, cerchiamo di fare il massimo, promuovendo anche molte iniziative di sensibilizzazione nei confronti della cittadinanza. Oltre all’emporio della solidarietà, infatti, che gestiamo insieme all’associazione ‘Betania ’, promuoviamo spesso anche delle raccolte di cibo ed indumenti nelle chiese della città, in sinergia con le stesse realtà parrocchiali e con i sacerdoti. Entro dicembre, ad esempio – conclude la volontaria ascolana – attiveremo una raccolta di cesti alimentari, da devolvere proprio in beneficenza alle famiglie della nostra città che ne hanno davvero bisogno, nella speranza di coinvolgere in questa nostra iniziativa non solamente i fedeli che si recano in chiesa ma anche coloro che non frequentano le parrocchie, perchè la solidarietà è rivolta a tutti e non conosce limiti, nè confini, sperando davvero che possa esserci una significativa partecipazione poichè la situazione, ad Ascoli, è davvero molto difficile».