Lo scultore del vento

Il commento

Ascoli Piceno, 19 aprile 2015 - A noi piace ricordarlo come lo «scultore del vento», ma Pericle Fazzini era un artista a tutto campo e un uomo straordinariamente umile e «vicino agli ultimi», come ha puntualizzato il sindaco di Grottammare. Ora, grazie al dono del presidente della Repubblica Mattarella, un altro grande pezzo della sua opera è in mano a Papa Francesco che, ne siamo certi, non potrà fare a meno di commuoversi per il tratto intriso di poesia e di dolore con cui è stato disegnato quel Cristo dal nostro artista piceno.

Un motivo di grande orgoglio per tutti noi. Pericle Fazzini, infatti, è stato di una tale grandezza che ci si stupisce, davvero, che non sia molto di più sulla bocca e negli occhi di tutti. Basta osservare, possibilimente dal vivo, alcune delle sue creazioni, fra cui la celeberrima Resurrezione della Sala Nervi in Vaticano, per rendersi conto che la sua opera ha qualcosa di davvero unico. Gli alberi, il mare, il vento sono totalmente annodati con ognuna delle sue sculture. Coloro che conoscono il suo borgo natio hanno meno stupore. Fazzini ha sempre creato col cuore e con l’amore sconfinato per la sua terra. Magari, contemplando quel Cristo, al Papa verrà voglia di vederla questa «Perla» di città.