Sorprende il marito con l’amante, raid punitivo insieme ai familiari

Donna picchiata e rapinata. Udienza preliminare rinviata a maggio

Vittima una trentenne ascolana

Vittima una trentenne ascolana

Ascoli, 27 aprile 2016 - Picchiata e derubata dell’Iphone ed ell’Ipad. Il motivo: la relazione con il suo «capo», un medico di un ambulatorio veterinario. La moglie di quest’ultimo, una volta venuta a conoscenza della storia, non ci ha visto più e le si è scagliata contro, in compagnia del fratello e della sorella.

«Vittima» dell’episodio, una trentenne ascolana, che ha raccontato di essere stata aggredita dalla moglie del medico e dai suoi due fratelli, i quali, secondo la ricostruzione fornita agli inquirenti, l’avrebbero rinchiusa in uno stanzino dell’ambulatorio e poi l’avrebbero picchiata, strappandole infine di mano la borsa all’interno della quale c’erano lo smartphone e il tablet.

L’ira della moglie del dottore è esplosa dopo aver scoperto che il marito da tempo aveva una relazione con la sua assistente, di molti anni più giovane. Così la donna, assieme a suo fratello e a sua sorella, ad aprile del 2014 ha raggiunto l’assistente nel suo ambulatorio impedendole di uscire. In tre, secondo quanto ipotizza la procura, hanno iniziato a tirarle i capelli, poi l’hanno scagliata con violenza contro un armadio e quindi l’hanno colpita più volte con calci e pugni provocandole lesioni giudicate guaribili in dieci giorni. Ma la cosa non è finita qui.

Sempre all’interno dell’ufficio, i tre avrebbero preso alcuni libri di medicina veterinaria di proprietà della giovane dottoressa e li avrebbero gettati nell’immondizia, versandoci poi sopra un flacone di liquido idraulico. Ieri era prevista dal Gup l’udienza preliminare durante la quale il giudice avrebbe dovuto decidere per il rinvio a giudizio o meno per i tre fratelli, ma la seduta è stata rinviata al 30 maggio. In quella sede la vittima dell’aggressione si costituirà parte civile, assistita dall’avvocato Mauro Gionni.

Le accuse sono molteplici, alcune anche piuttosto pesanti e vanno dalla rapina alle lesioni, passando per violenza privata, danneggiamento e ingiuria (depenalizzato). Quest’ultima ipotesi di reato fa riferimento ad una serie di insulti di vario genere rivolti nei confronti della giovane veterinaria e che facevano ovviamente riferimento alla sua relazione con il titolare dell’ambulatorio. A quanto pare il medico non avrebbe negato la storia con l’assistente. Il tablet e lo smartphone vennero poi individuati tramite i dispositivi interni di localizzazione e quindi rinvenuti in possesso della moglie del medico e dei suoi fratelli.