Dimesso dall’ospedale dopo la rissa: muore in casa

Mistero sulle ultime ore del 27enne Piersimone Rossetti. Disposta l'autopsia

Piersimone Rossetti morto a 27 anni

Piersimone Rossetti morto a 27 anni

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 13 ottobre 2015 - La morte per arresto cardio circolatorio di un ragazzo di 27 anni non convince gli investigatori. Dietro il decesso del giovane potrebbe esserci un giallo al quale carabinieri e procura della Repubblica di Ascoli Piceno stanno cercando di dare una risposta. Piersimone Rossetti, uno dei centralinisti dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto, del Tronto, potrebbe essere stato aggredito e picchiato selvaggiamente, domenica pomeriggio, nel centralissimo viale De Gasperi.

La vittima si è presentata al Pronto Soccorso con il volto tumefatto e con il setto nasale rotto. Ai medici ha riferito di essere caduto nel bagno di casa, ma la versione sembra non convincere gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica di Ascoli, Lorenzo Destro, che nella giornata di ieri ha disposto il sopralluogo giudiziario in casa della vittima, eseguito dal medico legale Claudio Cacaci con i vertici dei carabinieri. Dopo aver esaminato le relazioni tecniche, il magistrato ha deciso di far eseguire l’esame autoptico. Un caso complicato sul quale i militari dell’arma stanno lavorando ad ampio raggio, tenendo conto anche di qualche precedente cui la vittima era incorsa due anni fa.

Domenica, Piersimone Rossetti era stato sottoposto ad accertamenti diagnostici, Tac compresa, nell’ospedale di San Benedetto, che erano risultati negativi e alle due di notte era tornato a casa. Ieri mattina, poco dopo le nove, è stata la madre ad accorgersi che il ragazzo stava molto male. Ha chiamato il 118, ma quando i sanitari sono arrivati in casa, il ventisettenne era già in arresto cardiocircolatorio e a nulla sono servite le manovre rianimatorie. La salma del ragazzo è stata composta nell’obitorio dell’ospedale a disposizione della magistratura. Le indagini, a questo punto si presentano piuttosto complesse, perché i nodi da sciogliere sono diversi.

In un primo momento si era ipotizzato che l’arresto cardiaco potesse essere la conseguenza di un’overdose da cocaina, poi si è fatta strada l’ipotesi dei danni conseguenti alla presunta caduta nel bagno, ma quando si è affacciato il sospetto dell’aggressione subita nel pomeriggio di domenica, il lavoro degli investigatori ha subito un’improvvisa accelerazione.