Ascoli, 20 aprile 2014 - CHI PREFERISCE il primo piano, chi il mezzo busto e chi la figura intera.
Chi sceglie slogan semplici e chi invece punta sui giochi di parole. Chi ama il blu, chi il tricolore, chi il giallo e chi il rosso...

Insomma per tutti i gusti e per ogni palato: sono i manifesti elettorali dei candidati a sindaco. Una carica di otto contendenti per la poltrona più ambita dell’Arengo.
Una volta i poster erano semplici e anche essenziali.
Si preferiva il «santino» che ognuino poi distribuiva a mano tra amici e conoscenti.
Adesso invece la comunicazione è l’anima non solo del commercio ma anche e soprattutto della politica.
E così per conquistare il consenso si deve indovinare l’immagine giusta, la parola che colpisce, il colore che cattura l’attenzione.

E allora siamo andati a fare un primo giro tra le «vele», i manifesti e le affissioni che tappezzano la città. Un viaggio interessante per capire come si stanno muovendo i candidati...

La politica è fatta di parole (tante), di fatti ma anche di immagini.
Perchè per convincere la gente, per conquistare il favore dei possibili elettori il potere della suggestione dei colori, delle forme e anche dei caratteri tipografici è forte, fortissima...
Basta pensare che tutto il commercio ed il marketing dei prodotti si basa su uno studio attentissimo e sofisticato affidato al mondo impalpabile e potentisismo del messaggio visivo.
E allora è importante saper declinare questo alfabeto e riuscire ad indovinare questo tipo di comunicazione.

Abbiamo fatto un primo giro tra manifesti, poster e vele che stanno popolando il centro e la periferia per vedere come gli otto candidati stanno impostando la loro immagine e la loro campagna comunicativa.
Qui accanto trovate le schede e le immagini e cominciate ad analizzarle e a vedere le differenze.
Due sole le donne in campo: Miki Girardi e Ilaria Mascetti. Tutte e due hanno preferito metterci «la faccia» con vicino lo slogan. Primo piano ma più tagliato per Valeriano Camela che ha scelto i colori classici dell’Udc.

Mezzo busto per Pasquale Allevi e Luciani Castiglia: entrambi con lo sfondo della città alle spalle. Slogan tricolore per il candidato del centrosinistra e manifesto tutto sui toni del blu per il portabandiera del Map.
Figura intera per Aliberti che ha scelto di circondarsi di tre donne incinte e di un cane e che ha puntato molto anche sulle parole per gli slogan degli altri poster elettorali che usano il giallo in campo blu.
Scelta diversissima per Castelli e per il Movimento 5 stelle.

Il sindaco uscente, per ora, ha puntato solo sulle parole e sui colori. La forza dello slogan è tutta nel «fare» e si affida all’arancio, al bianco e al blu in un impianto sobrio ed essenziale.
Mentre il Movimento 5 Stelle ha deciso di non mettere l’immagine del candidato a sindaco Tamburri ma quella di un bambino. Anche in questo caso è lo slogan che deve catalizzare l’attenzione. Ma, si sa, i bambini sono una carta vincente per attirare attenzione e fiducia... Lo insegna sempre il marketing.
E allora qual è lo slogan e l’immagine vincente?
Quale candidato sta giocando meglio le carte della comunicazione?
Ai voi, elettori, l’ardua sentenza.

Natalia Encolpio