Caccia all’evasione, il Comune vuole 650mila euro

Immobili e rifiuti dal 2009 a oggi: partono gli avvisi di accertamento

Guardia di finanza (foto d’archivio)

Guardia di finanza (foto d’archivio)

Ascoli, 19 marzo 2016 - Il Comune continua la sua caccia alle tasse non pagate: alla fine del 2015 due determine del Servizio tributi hanno messo nel mirino Tarsu, Tares, Tari, Tasi, Imu e Ici.

Un bel gruppetto di tasse, che hanno portato ad avvisi di accertamento per omessa o infedele dichiarazione di immobili soggetti al Imu, Ici e Tasi per 443.325 euro, e quelli relative al tributo sul servizio rifiuti (Tarsu, Tares e Tari) per 215.982,85 euro.

Ma andiamo con ordine: con l’atto di novembre l’amministrazione ha approvato gli avvisi di accertamento per l’Ici del 2011, l’Imu dal 2012 al 2015 e la Tasi del 2014 e 2015: un pacchetto che, unendo imposta, sanzioni, interessi e rimborso spese di notifica, vale ben 443.325 euro. Nello specifico, a fare la voce grossa è quella relativa all’Imu che pesa per oltre 436mila euro; molto inferiori gli importi dell’Ici (3.482,56 euro) e la Tasi (782,26 euro), con il totale che si realizza sommando più di 4mila euro di rimborso spese postali e di notifica.

Altro atto, quello di dicembre: in questo caso si tratta dell’accertamento di somme che arrivano dall’attività di contrasto all’evasione tributaria svolta dal personale del Comune. Quasi 22mila di Tarsu dal 2009 al 2012, quasi 4mila di Tares del 2013 e 190mila della Tari del 2014 e 2015. In tutto, si sfiorano i 216mila euro, che sommati agli altri fanno 659mila euro.

Intanto, in giunta sono state approvate le tariffe e i prezzi dei servizi pubblici locali per il 2016: un documento di un’ottantina di pagine che spazia dai tributi, come Tosap, Tari, Tasi e Imu, ai servizi gestiti da terzi (trasporto urbano, discarica, mattatoio, parcheggi e permessi), fino ai servizi a domanda individuale e a tutti gli altri gestiti direttamente (refezione scolastica, asili nido, cimiteri).