Il Popolo della Famiglia arriva ad Ascoli: "No a gender e vaccini"

Il movimento fondato da Adinolfi apre un secondo circolo nel Piceno dopo San Benedetto. "Via la Legge Lorenzin e l'ideologia gender dalle scuole e mille euro ad ogni mamma per accudire i figli" alcune delle proposte.

La presentazione del Popolo della Famiglia

La presentazione del Popolo della Famiglia

Ascoli, 19 dicembre 2017 - E’ stata presentata questa mattina ad Ascoli, con una conferenza alla libreria Rinascita, la nascita del nuovo circolo del Popolo della Famiglia, partito politico di matrice cattolica fondato nel 2016 da Mario Adinolfi.

Il movimento, che fa della lotta ai vaccini obbligatori e alla ideologia gender le battaglie chiave, sta aprendo circoli in tutta la regione e si attesta sul 3% nazionale. “Vogliamo confermarci alle prossime politiche per dare un futuro più sereno ai nostri figli” spiega il co-fondatore Mirko De Carli, intervenuto con il coordinatore Alessandro Lippo, il responsabile ascolano Fabrizio Filipponi e Giulia Damiani, coordinatrice di San Benedetto. “Siamo contro le unioni civili, il testamento biologico, il divorzio breve e la legge Lorenzin”. Sui gender: “Via ogni ideologia dalla scuola, sì al ritorno dell’educazione civica”. Sull’accusa di essere omofobi e di accantonare la donna a casa, dicono: “Sono tante le donne iscritte con noi. Siamo per la loro libertà scegliere se lavorare o accudire i figli. Per questo proporremo mille euro nei primi anni di vita dei bambini e tre domeniche su quattro senza dover lavorare”.

Sugli omosessuali: “Rispettiamo il loro vissuto, ma non possiamo tollerare leggi che permettano a bimbi di nascere da due ovuli”. “C’è una deriva antropologica grave nella politica – ha concluso Filipponi– che accetta l’utero in affitto e depenalizza i reati d’incesto. Non ci vuole una scienza per capire che un bimbo ha bisogno di un papà e una mamma”. Emidio Premici