‘Emporio della solidarietà’, àncora di salvezza per 500 famiglie

Sono in forte crescita le persone che si rivolgono alla struttura

Al momento, i volontari di «Betania» e della Caritas riescono a servire oltre cinquecento famiglie

Al momento, i volontari di «Betania» e della Caritas riescono a servire oltre cinquecento famiglie

Ascoli, 21 novembre 2014 - La mancanza di lavoro, il costo della vita che diventa sempre più elevato e la maggior evidenza delle disuguaglianze sociali che caratterizzano il territorio. Sono questi alcuni dei tanti fattori che, purtroppo, hanno recentemente provocato un drammatico aumento, ad Ascoli, delle famiglie che vivono in condizioni di grande difficoltà. Da diversi anni, però, molte di queste possono contare sul prezioso e talvolta determinante aiuto offerto dalle associazioni benefiche cittadine, come nel caso di «Betania», che rappresenta il ‘braccio operativo della Caritas diocesana’ e che gestisce l’Emporio della Solidarietà intitolato alla Madonna delle Grazie.

Tale onlus, inoltre, ha anche aperto una «Casa della Carità», un edificio con sedici posto letto, all’interno del quale la permanenza (fino ad un massimo di quaranta giorni) viene concessa, a seguito di una apposita domanda rivolta al centro di ascolto della stessa Caritas, a quelle persone in gravi difficoltà e senza dimora.

Tornando all’emporio, comunque, al momento sono oltre cinquecento le famiglie ascolane che si rivolgono alla struttura, che è stata inaugurata tre anni fa e che si trova a largo Cattaneo, dietro al parcheggio dell’ex seminario, con un significativo aumento che è stato registrato nel corso degli ultimi mesi, proprio a testimonianza di come sia sempre più forte ed attuale l’allarme relativo alla povertà.

«L’obiettivo che la nostra associazione si era posta attraverso la creazione dell’emporio era e rimane quello di aiutare coloro che vivono in uno stato di disagio, educandoli comunque ad una spesa giusta – spiega, a tal proposito, il referente Nazzareno Marchei – Nella struttura, infatti, sono disponibili esclusivamente beni di prima necessità, come i generi alimentari, i prodotti per l’igiene personale e quelli per la cura della casa. Ogni giorno, però, riceviamo delle segnalazioni di famiglie bisognose da parte delle parrocchie e delle altre associazioni della città. Un dato che deve far riflettere, a mio avviso, riguarda il fatto che sono aumentati soprattutto gli italiani, con tanti di loro che hanno perso il lavoro proprio negli ultimi tempi e che non sanno come fare per andare avanti – prosegue Marchei – Poi, c’è anche chi si vergogna e non chiede aiuto. A queste persone vogliamo ripetere ancora una volta che non c’è nulla di cui vergognarsi nel rivolgersi a noi, anche perchè non lo saprà nessuno. Noi continueremo a metterci al servizio di chi ha bisogno di aiuto e non smetteremo mai di ringraziare tutti coloro che ci danno a loro volta una mano, come ad esempio alcuni supermercati della città».