Cupra Marittima (Ascoli Piceno), 14 agosto 2013 - Alla chetichella, il piromane da qualche tempo è tornato a colpire sulle colline di Cupra Marittima. Ha iniziato con piccoli incendi di sterpaglie non distante dalle strade in località S. Michele, sopra il distributore del gas metano ed ora sta ampliando il suo raggio d’azione in maniera pericolosa, appiccando le fiamme nelle vicinanze di zone boschive.

Che si tratti dell’opera di un piromane ne sono convinte le forze dell’ordine, in particolare la polizia municipale ed i carabinieri, che l’altra notte hanno messo in atto una vera e propria caccia all’uomo, ma anche i vigili del fuoco e la forestale. Un piromane anche ben informato, poiché ha messo in atto due tentativi proprio nella notte in cui erano attivi massicci servizi di vigilanza per due maxi concerti, a Monteprandone e sulla spiaggia di Grottammare.


Il primo incendio è stato avvistato proprio dagli uomini della polizia locale di Cupra Marittima, intorno alle ore 4, sulla sommità della ‘Castelletta’. Il comandante Giorgio Locci ha subito disposto l’invio degli uomini della protezione civile di Grottammare, già in appoggio al servizio d’ordine pubblico per il concerto, i cui volontari hanno fatto in tempo a bloccare il fronte delle fiamme prima che si estendessero al vicino bosco. I vigili del fuoco hanno poi fatto il resto. Sembrava che la situazione fosse totalmente sotto controllo, ma poco dopo altro allarme incendio in contrada S. Michele, dove si sono spostate rapidamente le due squadre dei vigili del fuoco, insieme al corpo forestale dello Stato e gli uomini della protezione civile.

I lavori di spegnimento e di bonifica si sono conclusi intorno alle ore 6.30, orario in cui le forze dell’ordine hanno smesso di pattugliare le colline alla caccia del presunto piromane, ma anche per prevenire eventuali altri focolai. Le colline di Cupra Marittima, Grottammare e Ripatransone, anni addietro sono state colpite duramente da incendi dolosi e nonostante le indagini condotte dal personale della forestale e dei carabinieri, sono emersi solo sospetti e nulla di più.

Ci sono stati anche incendi divampati sempre per mano dell’uomo, ma in maniera accidentale i cui responsabili hanno pagato, con la denuncia, l’errore commesso. I piromani che bruciano ettari di bosco, causando danni ingenti alla macchia Mediterranea, mettendo anche a rischio la sicurezza degli abitanti, l’hanno fatto sempre franca.
 

Marcello Iezzi