Grottammare (Ascoli Piceno), 3 maggio 2014 - Anima, la grande Opera di Grottammare, per un valore di 25 milioni di euro, finanziata dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, unico progetto in Italia del grande architetto internazionale Bernard Tschumi, forse non si farà perché la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici ha sentenziato che la struttura copre gli ulivi e le siepi che sono in zona.

È imbarazzante solo doverlo raccontare, con tutto il rispetto per le istituzioni. Comprensibile la reazione del presidente della Fondazione, Vincenzo Marini Marini e dell’amministrazione comunale di Grottammare, che ieri ha tenuto una conferenza stampa, presenti l’assessore Daniele Mariani, il consigliere delegato ad Anima, Cesare Augusto Carboni e l’ingegnere capo del Comune Marco Marcucci. Documenti protocollati alla mano, hanno ripercorso tutte le fasi che hanno portato alla progettazione di Anima, in cui la stessa Soprintendenza era presente, insieme allo stesso architetto Tschumi, il quale ha accolto tutte le richieste fatte dalla stessa. «Tutte, tranne una – ha precisato Marini Marini - quella di mettere le piante sopra il tetto di Anima. Hanno deciso pure come dovevano essere gli intarsi sulle pareti esterne e le essenze arboree da piantumare attorno alla struttura».

Il sindaco Piergallini ha poi iniziato a snocciolare i documenti. Il 12 maggio 2011 il Soprintendente Cozzolino e la dottoressa Miriam Pompei, funzionaria di zona, affermano che dei due edifici rurali, solo uno ha valore storico e che deve essere conservato e che può essere anche traslato in posizione prossima a quella attuale; il 21 giugno 2011 la stessa Soprintendenza esprime parere favorevole condizionato e chiede che l’impianto fotovoltaico deve essere del tipo a bassa riflettenza. Messo a punto l’accordo di programma, la realizzazione delle opere di messa in sicurezza del territorio (Pai) eseguite dalla ditta Malavolta per un milione e 400 mila euro, fatto il progetto, costato circa 2 milioni di euro, tra progettazione e investimenti di varia natura, il 6 marzo del 2014 la Soprintendenza chiede l’integrazione della documentazione che il Comune compone con un plico di 138 pagine formato A3 in una sola settimana di tempo a disposizione. Il 29 aprile, quindi il giorno prima della firma per dare il via alla costruzione dell’opera, dopo due anni e mezzo d’intensa attività che ha coinvolto decine di persone, di equipe di tecnici, con spese che hanno superato i 4 milioni di euro, è arrivato il ‘preavviso di diniego dell’autorizzazione paesaggistica’ perché Anima per altezza (cosa di cui non si era mai parlato in precedenza) «va a celare e ad obliterare la serie di alberature (compresi gli ulivi e le siepi) esistenti all’estremità della pianura, al fondo della piccola altura retrostante». Senza parole.

Marcello Iezzi