Roland ceduta e addio alle fisarmoniche

Lo stabilimento di Acquaviva all’abruzzese Proel, resta il nodo dei lavoratori in mobilità

Lo stabilimento Roland

Lo stabilimento Roland

Ascoli, 1 novembre 2014 - La cosa importante, dicono, era «non disperdere il capitale umano, il know how, il talento italiano». La Proel ha ufficialmente acquisito il 100 percento dello stabilimento Roland di Acquaviva, per una cifra non rivelata ma che si stima essere tra i 12 e i 15 milioni di euro. La trattativa è arrivata alla sua conclusione nelle scorse settimane, dopo un tira e molla che andava avanti da aprile, cioè da quando la casa madre giapponese aveva deciso di chiudere la propria fabbrica nel Piceno, nell’ambito di un’operazione di ristrutturazione che prevede in Europa un unico punto di distribuzione, ad Amsterdam, in Olanda. E questo nonostante un bilancio, nel 2013, in attivo.

Di 146 lavoratori finiti in mobilità, però, la Proel prevede di reinserirne appena 40 nell’arco del prossimo anno. Altra brutta notizia: non verranno più prodotte qui le celeberrime fisarmoniche elettriche, visto che la produzione della Roland Europe è stata spostata alla Fatar di Ancona. I contorni della vicenda, insomma, malgrado i solenni proclami, sono ancora un bel po’ oscuri. L’annuncio della ditta abruzzese, comunque, parla di «un nuovo polo, abruzzese e marchigiano, finalizzato alla produzione di prodotti totalmente made in Italy». Inoltre, a quanto si apprende, ci sarà spazio anche per un avveniristico «Proel Lab», ovvero «un innovativo centro di ricerca e sviluppo di livello internazionale».

Il presidente della Proel, Fabrizio Sorbi, dal canto suo, ha parole al miele per il gruppo giapponese che «ha portato una cura del prodotto, una cura del dettaglio e un’innovazione nei processi veramente incredibile». Staremo a vedere, anche perché bisogna ancora capire se, come pare, lo stabilimento di Acquaviva continuerà comunque a lavorare come contractor con la Roland Corporation.

L’idea, ad ogni modo, è di investire e, in fondo, i numeri paiono ancora favorevoli, malgrado la crisi economica che ha messo in ginocchio le industrie di tutta l’Italia: Roland ha chiuso il bilancio del 2013 con un fatturato da 16 milioni e un utile che si aggira intorno al milione di euro. Oro colato, per un momento come questo. Ma sono particolari che, l’anno scorso, non hanno minimamente influenzato il consiglio d’amministrazione, che varò la grande fuga dall’Europa praticamente da un giorno all’altro, lasciando lavoratori e sindacalisti senza parole.

Da allora, le manifestazioni e le proteste si sono susseguite, mente le trattative con i compratori andavano in scena nel più stretto riserbo tra Ancona e il ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Fino all’arrivo della Proel, che nella giornata di ieri ha dato l’annuncio ufficiale, con conferenza stampa tenutasi a Sant’Omero, dell’avvenuto acquisto dello stabilimento di Acquaviva. Sul futuro, però, le assicurazioni non bastano più: se la fabbrica tornerà a splendere oppure no, solo il tempo potrà dirlo.