Saluto romano dopo il gol, Perez replica: “Nessun significato politico”

L’attaccante dell’Ascoli invita a “non strumentalizzare” la sua esultanza nella partita col Savona. Ma L’Anpi attacca: “Quel gesto oltraggia la città”

Ascoli, l’esultanza di Diego Perez (Foto Labolognese)

Ascoli, l’esultanza di Diego Perez (Foto Labolognese).

Ascoli Piceno, 23 febbraio 2015 - “In merito alle polemiche relative alla mia esultanza dopo i gol (foto), tengo a precisare che la stessa non ha nessun connotato politico e invito tutti a non strumentalizzarla, attribuendole significati che non ha”. Queste le parole dell’attaccante dell’ Ascoli Leonardo Perez pubblicate sul sito ufficiale del club bianconero, dopo le polemiche per il suo saluto con il braccio alzato rivolto ai tifosi della curva durante la partita col Savona.

“Un ‘saluto romano' che oltraggia la città” ha scritto l’Anpi al patron della società Francesco Bellini. “Lei sa – afferma Scalabroni nella missiva a Bellini - che il nostro stadio è intitolato a Cino Del Duca, antifascista riparato in Francia nel ‘23, decorato dal governo francese per la sua partecipazione alla Resistenza, presidente dell’ Ascoli all’indomani della Liberazione. Sa che questa città è stata liberata anche con il sacrificio di tanti suoi figli che non si piegarono di fronte alle barbarie e all’orrore di un regime sanguinario, e che per il loro sacrificio questa città è stata decorata con la Medaglia d’oro al Valor militare per attività Partigiana, come la Provincia”.

L’Associazione cita l’episodio di un anno fa, quando l’assessore provinciale Andrea Maria Antonini venne fotografato allo stadio “con una vistosa croce celtica sulla sciarpa, ‘una delle tante sciarpe che da 40 anni identifica l’appartenenza alla curva disse lui”, e sottolinea che “episodi del genere spiegano una città piena di scritte fasciste, svastiche e croci celtiche firmate dalla frangia neofascista della tifoseria ascolana”.