Mancano troppi medici nei reparti di Ortopedia. Nuove sale operatorie ferme: non ci sono i lettini

Dopo i disagi registrati a San Benedetto parla il primario dottore Battiato

L’ospedale «Mazzoni» di Ascoli

OSPEDALE 7-10-2002

Ascoli-Piceno, 22 luglio 2015 - Emergenza ortopedica. All’ospedale ‘Madonna del Soccorso’ di San Benedetto del Tronto, così come all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli. La carenza di personale medico ha già fatto registrare i primi significativi disagi ai danni degli utenti.

Il più grave dei quali quello accaduto sabato al nosocomio rivierasco dove una quarantina di persone tra bambini, adulti ed anziani hanno atteso per dodici ore, invano, dinanzi alla sala gessi.

«Purtroppo - dice il direttore del dipartimento chirurgico dell’Area Vasta 5 dell’Asur, Concetto Battiato -, sia all’ortopedia di Ascoli che in quella di San Benedetto del Tronto c’è carenza di medici. Il tutto, poi, è aggravato dal fatto che in questo momento ci sono anche assenze per malattia e per ferie. Ho già fatto richiesta - continua - per un altro ortopedico, ma almeno ci vorrà un mese prima che possa arrivare.

Nel frattempo, proprio per arginare questa emergenza che si è creata al ‘Madonna del Soccorso’ per il periodo estivo, ho mandato un ortopedico da Ascoli».

Ma qual è l'attuale dotazione organica delle due unità operative?

Al ‘Mazzoni’ di sei medici più il primario Battiato, al nosocomio di San Benedetto, invece, di cinque medici più il facente funzioni Filippo Murri (il primario non c’è) che però attualmente è in malattia.

«Nel piano presentato al collegio di direzione - dice ancora Battiato - dovremmo essere sette medici più il primario per ciascuna delle due unità operative.

Quindi ad Ascoli ne mancherebbe uno e a San Benedetto due. Insomma, tre in tutto. La richiesta che ho appena fatto, intanto è solo per sostituire Murri, quindi si tratterebbe di un contratto a tempo determinato.

AL ‘MADONNA DEL SOCCORSO’, inoltre, sono organizzati diversamente rispetto a noi ad Ascoli. Questo perché noi dividiamo i giorni della settimana tra quelli, i dispari, dedicati esclusivamente alla sala operatoria e quindi il pronto soccorso sa che non può mandarci nessuno per la sala gessi della quale, invece, ci occupiamo nei giorni pari. Cosa che non avviene a San Benedetto dove tutti i giorni fanno entrambe le cose e per la sala gessi di conseguenza c’è un solo medico». E intanto, mentre nei reparti di ortopedia e traumatologia di entrambi gli ospedali del Piceno i disagi non mancano, la stessa considerazine può essere fatta per le sedute operatorie che, ormai, sono ridotte drasticamente a tre alla settimana, contro le sei di prima, ormai da diverso tempo.

E i tempi di ripristino della piena efficienza dell’attività interventistica non appaiono brevi. Sembra, infati, che non sarà per adesso il taglio del nastro del nuovo blocco operatorio dell’ospedale ‘Mazzoni’ che era stato sbandierato solo poche settimane addietro.

A meno che, naturalmente, non si decida di inaugurarlo sguarnito dei lettini operatori per i quali ancora non si è nemmeno proceduto con la relativa gara per l’acquisto.