San Benedetto, 21 novembre - Un toscano verace e un artista a tutto campo a cui piacciono le Marche. Giorgio Panariello, torna fra noi col suo nuovo spettacolo il prossimo 27 novembre al PalaRiviera. Si tratta di una sorta di anteprima di 'In mezzo @ voi', performance appena nata che porterà poi in giro per Italia. Perché inizia da qui? Perché, dice «mi porta bene e sento questa terra come una seconda casa». Il suo entusiasmo è contagioso e anche al telefono si starebbe ad ascoltarlo per ora tanta è l'energica allegria che sprigiona la sua voce quando parla dei personaggi da far vivere sul palco e della vita in generale.

C'è una chiocciola nel titolo del suo nuovo spettacolo, internet ha contagiato anche lei?

«Arrivato nel mezzo del cammin ho proprio dovuto cominciare a maneggiare la rete. Oggi non sono più solo i ragazzi a incontrarsi su internet, ormai tutti sono su facebook, anche i macellai e i verdurai, A me piace stare in mezzo alla gente e frequentare la rete mi ha dato un'infinità di spunti e mi ha permesso di interagire direttamente con il mio pubblico che porterò anche sul palco».

Oggi la politica fa spettacolo e, a volte, gli uomini di spettacolo fanno politica, che succede?

«Succede che entrerò in scena in maniche di camicia, sulla scia dei vari Renzi e Obama e farò un comizio dopo essermi scusato per il ritardo perché mi si è rotto il camper. Se loro rubano il mestiere a me io rubo il mestiere a loro».

La realtà, dunque, continua ad essere la sua finte ispiratrice?

«Sempre. Nello spettacolo ci saranno un po' tutti i temi del momento, dagli esodati, con il personaggio del barbone che è molto diverso da quello che la gente pensa, agli uomini costretti a combattere col fenomeno delle 50 sfumature di grigio che devono rinunciare all'abbonamento a Sky calcio per andare nei pornoshop a comprare attrezzi che non sanno neppure come si montano».

Tante 'maschere' e tante situazioni, qualcuna in particolare?

«Ci saranno meno personaggi tradizionali e, per la prima volta, il pubblico potrà conoscere dal vivo il pulcino Pio. Ma nello spettacolo ci saranno anche momenti diversi e particolari come gli omaggi a Marcello Marchesi e a Lucio Dalla e tanta improvvisazione grazie anche alla partecipazione del pubblico».

Par di capire che si diverte ancora tanto con questo mestiere.

«Io mi diverto sempre. L'ispirazione non manca mai. A me piace stare in mezzo alle persone e le persone hanno la capacità di raccontare la propria vita, basta sapere ascoltare. Uno spettacolo come questo non si improvvisa, richiede una lunga preparazione e lo studio dei personaggi accuratissimo. Oggi la concorrenza è spietata, non esiste più solo il varietà del sabato sera, ci sono comici tutti i giorni e in tutte le reti e questo costringe a lavorare con molto impegno».

E' vero che i comici nella vita reale sono tristi?

«Non lo credo possibile. Per far ridere gli atri bisogna essere allegri dentro ».

Grazia Mandrelli