Corruzione, arrestati l’ex presidente della Samb e un maresciallo della Finanza

Oltre a Spina e Camposeo è finito in manette anche un ingegnere, Ennio Sanguigni, con l’accusa di falso e riciclaggio. tutti si dichiarano estranei alle accuse

Sergio Spina, ex presidente della Sambenedettese (Foto Sgattoni)

Sergio Spina, ex presidente della Sambenedettese (Foto Sgattoni)

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 13 aprile 2015 - Un terreno fronte mare a Cupra Marittima passato di mano sembra per una cifra modesta, da ipotizzare una falsa compravendita, ha messo nei guai il costruttore 49enne Sergio Spina, ex presidente della Sambenedettese calcio, l'estensore della relazione tecnica ingegnere Ennio Sanguigni di Cupra Marittima e del maresciallo della Guardia di Finanza Alberto Camposeo della Compagnia di San Benedetto, arrestati dai carabinieri per disposizione della Procura di Ascoli Piceno.

I tre sono stati rinchiusi nel carcere di Marino del Tronto, a disposizione del magistrato, che non ha concesso i benefici dei domiciliari. Per Sergio Spina e il maresciallo Alberto Camposeo l'accusa sarebbe quella di corruzione, per l'ingegner Ennio Sanguigni di falso e riciclaggio

Secondo le indagini, dei carabinieri, l'episodio risalente al 2007, avrebbe visto il maresciallo della Guardia di Finanza Camposeo, in forza alla caserma di San Benedetto, passare informazioni riservate a Spina, che per sdebitarsi avrebbe ceduto a cifra irrisoria, una striscia di terreno fronte mare di 227 metri quadri sul litorale di Cupra del valore periziato pari a circa 10 mila euro. Gli inquirenti considererebbero invece tale passaggio di terreno come "una mazzetta", in cambio di favori, le informazioni. I tre verranno quanto prima ascoltati dal magistrato. 

Spina e Camposeo si dichiarano estranei alle accuse. Attraverso i propri legali hanno già presentato istanza di scarcerazione immediata al Gip Giuliana Filippello, che si è riservata la decisione, in attesa del parere del procuratore capo di Ascoli Michele Renzo, titolare dell’inchiesta.

«Camposeo ha negato assolutamente ogni circostanza addebitata - dice l’avv. Meri Cossignani che assiste il finanziere -. Siamo stupiti dell’esecuzione di una misura cautelare in carcere per fatti lontanissimi nel tempo e del tutto privi di elementi probatori: siamo in presenza solo di congetture e di un’analisi parziale dei fatti». Sul terreno a Cupra Marittima, che secondo l’accusa Spina avrebbe pagato pur intestandolo al maresciallo Camposeo, il legale afferma: «il terreno è stato comprato dal mio assistito grazie all’aiuto economico della famiglia d’origine». 

Ha respinto le accuse anche Spina. «Ha smentito punto per punto tutti gli episodi che la procura di Ascoli gli contesta» è il commento dell’avvocato Francesco Voltattorni. «Spina ha acquistato un’altra porzione di terreno dalla famiglia venditrice, un terreno a fianco di quello acquistato dal maresciallo Camposeo, che a sua volta lo ha comprato e pagato da solo e non con soldi del mio assistito».

La misura cautelare in carcere fa riferimento al pericolo di inquinamento delle prove, ma il legale argomenta che «i fatti sono lontani negli anni tanto che, comunque, si prescriveranno: il provvedimento è fuori fuori luogo. Per altro Spina non ha alcun rapporto con Ennio Sanguigni (il terzo arrestato, l’ingegnere che avrebbe eseguito la perizia sul terreno ndr) da quattro anni e mezzo e fra loro c’è una causa in corso. Con il maresciallo Camposeo ha normali contatti, ma niente di più».