Ascoli Piceno, 23 novembre 2010 - Due gol al passivo in quattro partite. È il dato più significativo dell’era Castori, più anche degli otto punti conquistati grazie a due pareggi e due vittorie. Perché come ha detto il veterano Di Donato al termine della gara con il Varese, in serie B l’importante è non prendere gol e l’Ascoli in questo momento ci sta riuscendo in pieno.

 

Due soli palloni dentro la porta di Guarna, uno contro la capolista Novara peraltro su calcio di rigore, uno a Pescara ininfluente ai fini del risultato. Contro Sassuolo e Varese il portiere bianconero è rimasto imbattuto e, per una squadra che prima dell’avvento di Castori aveva subito diciotto reti in dodici gare, ecco spiegato il segreto della rinascita.

 

La media gol al passivo è passata da 1,5 a 0,5, praticamente una rete in meno a partita. E da una delle peggior difese del campionato l’Ascoli ora è la decima retroguardia meno battuta. Numeri che non sono da record ma almeno da metà classifica. Squadra più stretta, compatta, centrocampo che diventa una cerniera a protezione dei difensori, giocatori motivati che non commettono sbavature.

 

Questa in sintesi l’Ascoli di Castori. Un Ascoli forse più bella in trasferta, perché il 4-5-1 che all’occorrenza diventa un 4-3-3 del mister marchigiano sfrutta principalmente le ripartenze rapide. Così sono state infilate Sassuolo e Pescara, mentre in casa e soprattutto con formazioni abili a pressare e più avanti nella condizione fisica come il Varese si incontrano delle difficoltà. Il gap di corsa è stato comunque annullato dalla compattezza difensiva e i lombardi avranno pure fatto la partita ma nell’unica volta che sono arrivati davanti a Guarna l’azione era viziata da un fuorigioco non segnalato.

 

Sabato prossimo per i bianconeri c’è un altro test importante contro il Frosinone, un vero e proprio scontro diretto che ci dirà se quest’Ascoli è davvero più bella lontano dal Del Duca. Per il momento i giocatori sono stati bravi a risalire la china, non pensando alle vicende societarie che hanno riportato qualche nuvolone sopra il Piceno (anche se Benigni a fine gare si è detto ‘combattivo’) e alla prima voci di mercato.

 

Qualche cessione di lusso sarà importante a gennaio e il beniamino Giorgi ha già le valigie. Il suo procuratore, Silvio Pagliari, ha confermato a Tuttomercatoweb le voci che lo danno in partenza: "Il giocatore è seguito da molti club di A – come avevamo scritto sul Carlino qualche giorno fa Bari, Lecce, Cesena e Catania – e di B. A gennaio dovrebbe partire".

 

Servono però cifre adeguate e contropartite tecniche. Ubaldi ha parlato di due rinforzi per l’attacco, ruolo dove i bianconeri hanno effettivamente più lacune. Ma più che il mercato in entrata serve un perfetto mercato in uscita e alla fine il sacrificio Giorgi andrà fatto, lo chiedono 112 anni di storia che la società festeggia proprio in questo mese.