Ascoli Piceno, 14 marzo 2011 - ALMENO 48 PUNTI. La quota salvezza, playout esclusi, della stagione in corso molto probabilmente non sarà inferiore a questa cifra. All’Ascoli, dunque, mancano minimo 19 punti, con 13 partite da disputare. Va ricordato che le squadre che retrocedono in Lega Pro sono quattro: le ultime tre classificate in modo diretto mentre la quartultima ha la possibilità di disputare lo spareggio (playout) con la quintultima nel caso la distanza da essa sia uguale o inferiore a 5 punti.


Nella stagione 2007-2008, per l’Ascoli la prima in serie B dopo due anni in massima serie, la quota salvezza fu 42 punti, cioè 6 lunghezze in più dell’Avellino, quartultimo a quota 36 punti e retrocesso senza passare per gli spareggi (il Treviso, quintultimo, precedeva i campani di ben 11 lunghezze). Gli irpini retrocessero sul campo, anche se a fine stagione furono ripescati a causa del fallimento del Messina (che invece si era salvato con ampio anticipo). Quella di tre stagioni fa, con l’Ascoli di Iaconi ottava classificata con ben 62 punti, di quelle prese in esame è stata la stagione con la quota salvezza più bassa. La stagione successiva vide i bianconeri guidati da Di Costanzo in forte difficoltà all’inizio del torneo.

L’arrivo di Colomba sulla panchina del Picchio corrispose a un recupero formidabile nella parte centrale del torneo e una flessione nel finale: l’Ascoli, con qualche patema di troppo, riuscì a salvarsi centrando esattamente la quota minima per evitare i playout: 51 punti, ben 9 in più rispetto all’anomala stagione precedente. Ancora più elevata la quota salvezza della scorsa stagione: 52 lunghezze, raggiunte dall’Ancona, salva sul campo ma retrocessa a causa delle inadempienze finanziarie. Al suo posto fu ripescata la Triestina, che ne frattempo aveva perso i playout con il Padova.


ALLO STATO ATTUALE la quota che permetterebbe di evitare i playout è 33 punti (uno in più del Cittadella, quintultimo a quota 32, due in più del Portogruaro). Va considerato però che diverse squadre coinvolte nella lotta salvezza non hanno ancora disputato tutte e 31 le gare previste: questa sera infatti proprio il Cittadella sarà impegnato nel derby con il Padova mentre il Crotone deve recuperare (5 aprile) la gara con l’Ascoli, che a sua volta dovrà recuperare anche la partita interna con il Vicenza (22 marzo). Alla luce di tutto questo, utilizzando un po’ di fantasia e ipotizzando (con un po’ di pessimismo) una vittoria del Cittadella nel derby di stasera, si può fissare la quota salvezza –nella classifica attuale- a 35 punti, che in 31 gare corrispondono ad un ritmo di 1,13 punti a partita. Proiettando questa andatura sulle restanti undici partite si può fissare la quota salvezza finale a circa 48 punti (i 35 della classifica attuale più, considerata la media appena calcolata, 15 nelle restanti undici gare).

L’Ascoli di Castori, terzultimo con 29 punti, deve disputare 13 gare (alle undici previste dal calendario e i due recuperi contro Vicenza e Crotone). All’appello mancherebbero dunque 19 punti, circa 1,5 a partita. Senza considerare l’appello al Coni contro le penalità (che potrebbe restituire al Picchio uno o due punti) l’Ascoli sarà chiamato a mettere in cascina questo bottino sfruttando le restanti 7 gare casalinghe (Vicenza, Torino, Sassuolo, Pescara, Padova, Siena e Triestina) e le 6 trasferte (Crotone, Cittadella, Novara, Varese, Padova e Reggina). Impresa ardua, ma possibile.