Ascoli Piceno, 17 maggio 2012 - Squadra e tifosi bianconeri martedì sera erano davanti alla tv per seguire i 60 minuti finali di Pescara-Livorno, sospesa al 31’ pt il 14 aprile scorso per la tragica morte di Piermario Morosini. Il punteggio, purtroppo per l’Ascoli, non è cambiato rispetto allo 0-2 del momento dell’interruzione, e i toscani si sono così portati a quota 42 punti.

Un pareggio o una sconfitta degli amaranto avrebbe spalancato le porte della permanenenza in B a Di Donato e compagni: battendo domenica il Crotone, per l’Ascoli sarebbe stata automaticamente salvezza. La mancata impresa del Pescara, che pure è andata vicina al gol in diverse occasioni, ha tuttavia complicato i piani del Picchio.


Sia chiaro, l’obiettivo e l’importanza del match di domenica non cambieranno: i 3 punti erano e resteranno indispensabili per il raggiungimento dell’obiettivo, ma saranno decisivi solo in due casi. Il primo è la mancata vittoria del Livorno a Brescia, in un match sulla carta non semplice ma in cui i lombardi non hanno stimoli di alcun tipo: in questo caso, sempre ipotizzando il successo del Picchio, i bianconeri sarebbero fuori dalla zona playout e la squadra toscana sarebbe automaticamente condannata agli spareggi. Il secondo caso è invece legato a due eventi: la sconfitta casalinga del Vicenza con il Bari e la mancata vittoria della Nocerina con il Padova.

Se la squadra di Silva battesse il Crotone e si verificasse contestualmente questa combinazione di risultati -anche in caso di sconfitta nell’ultima di campionato a Padova - l’Ascoli non disputerebbe i playout in quanto la quart’ultima in classifica sarebbe comunque distante più di 4 punti (limite massimo, secondo i regolamenti Figc, per la disputa degli spareggi). Le possibilità di salvezza aritmetica domenica in realtà non sono molte, ed è probabile che a decidere il destino del Picchio sia l’ultima sfida all’Euganeo di Padova. La sostanza, ad ogni modo, non cambia: i bianconeri domenica sono chiamati alla vittoria.
 

di Gigi Mancini