Ascoli, con l'Avellino vittoria da sei punti

Il successo riporta sulla via della salvezza la squadra di Aglietti

Tifosi Ascoli

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Ascoli, 25 aprile 2017 - Tabellino, risultati e storia resteranno negli anni a dare il giusto premio a chi ha timbrato le sorti del match. Daniele Cacia e Riccardo Orsolini mettono la firma a caldo sulla vittoria più vittoria dell'intera stagione bianconera (FOTO). Quello che rimane dal pomeriggio "della Liberazione" bianconera da una specie di incantesimo è qualcosa di diverso. E' la pacca sul cuore dei compagni nel pregara di Gigi Giorgi. E' la corsa di Mignanelli. Dal primo all'ultimo minuto. Con grinta, forza, precisione. E' l'ennesima, ribadiamo, l'ennesima, prestazione silenziosa ma fatta di tanta sostanza di Almici. E' la sontuosa, ma di queste ne abbiamo vissute in passato, partita da "qua, caro amico, non passi" di Bright "Gigi" Addae, che gioca di forza contro l'avversario e sceglie con freddezza cosa fare col pallone tra i piedi. E' la freschezza che, ancora una volta, Cassata riesce a mettere sul prato grazie all'intuizione di mister Aglietti. E', o meglio, sono i dieci, venti, cinquanta stacchi di Favilli a difendere la palla per agevolare i compagni. E, finalmente, è anche la partita da "volante central" che mancava a Gigi Giorgi per convincersi che in questo ruolo può davvero fare la differenza in questa squadra. E' la partita in cui "The Wall" Mengoni alza bandiera bianca ma ricorderà per sempre. Perché la memoria ci riporta a pochi cori così roboanti di tutto lo stadio per un giocatore, al momento del cambio. Specie se un difensore. Specie se reduce da periodi di oblio come quello a cui lo aveva forzato qualche vecchia gestione tecnica. Ed è anche, assolutamente, la vittoria di Alfredo Aglietti. Che stavolta pensa bene e opera ancor meglio. Che porta a casa i tre punti più importanti. Quando serviva. Per lo spettacolo dei tifosi a fine partita, quando i giocatori sono andati sotto di loro e sono esplosi agitando le sciarpe e le bandiere al grido di "La Curva Sud non ti lascerà mai" non crediamo esistano parole capaci di descrivere. Alcune emozioni di campo si possono raccontare altre no. Perché valgono solo se le vivi in prima persona. Ora è il momento di tirare un sospiro di sollievo. Ma da domani testa al Latina. Manca ancora un po' al traguardo, l'importante è aver ripreso la marcia.