Paoletti prende gli arabi per la gola: ora spuma e gassosa hanno il velo

Donne col chador sulle etichette e certificazioni per aumentare l’export

La testimonial della Paoletti

La testimonial della Paoletti

Ascoli Piceno, 1 ottobre 2015 - Una Pin-Up splendida e sorridente, ammiccante ed amabile grazie alla sua bellezza e al suo sguardo sereno e armonioso. E’ «FrizzanTina», nota semplicemente come Tina, la storica testimonial delle bibite Paoletti, l’azienda ascolana che da quasi cento anni produce bevande tradizionali, dalla spuma alla gassosa, passando anche per l’aranciata, la limonata e il chinotto, esportandole ormai in tutto il mondo. Ed è proprio per fare in modo che le bottigliette della Paoletti possano essere vendute anche nei paesi arabi e musulmani che da qualche tempo la bella Tina ha deciso di indossare lo chador, l’indumento portato in questi luoghi dalle donne. Così, l’azienda picena ha realizzato alcune etichette ad hoc, ampliando considerevolmente il proprio raggio d’azione.

«Abbiamo ottenuto la certificazione Halal – spiegano i titolari Pierluigi e Giancarlo Paoletti – attraverso la quale i nostri prodotti, in particolar modo la gassosa e la spuma bionda, sono stati ritenuti conformi alle norme etiche ed igienico sanitarie in vigore in questi paesi, nonché alla legge ed alla dottrina dell’Islam. Il compito più difficile è stato quello di eliminare ogni traccia di alcol, seppur minima, dalle bottiglie. Ci teniamo a precisare, però, che la nostra non è affatto una multinazionale, ma un’azienda storica legata al proprio territorio di origine, anche perché il nostro magazzino si trova al Marino, un quartiere di Ascoli. Non siamo noi a cercare i clienti – concludono i fratelli Paoletti – ma sono direttamente loro a venire da noi».

Ovviamente, le etichette nelle quali Tina indossa il velo non si trovano sui prodotti commercializzati attualmente in Italia. La storia dell’azienda Paoletti, comunque, è tutta da raccontare. A crearla, nel 1922, fu Enrico Paoletti, nonno degli attuali titolari. Aveva un’osteria a Folignano, con la specialità della casa rappresentata dal vino mischiato alla gassosa. Un giorno, stanco di acquistare la gassosa e animato da uno spirito imprenditoriale, decise di prepararla autonomamente, di fatto dando avvio alle attività dell’azienda. Paoletti, che partecipò all’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1925, morì pochi anni dopo cadendo da cavallo, mentre trasportava le sue bibite. A proposito di Expo, fino al 12 ottobre ci sarà uno stand della Paoletti nel padiglione della Liberia: i soldi per l’affitto dello spazio verranno devoluti ai bambini orfani di questo paese e ai malati di ebola.