“Vamping? Sì, grazie ma solo a metà”. Adolescenti in rete fino a mezzanotte

Facebook, Twitter, Ask: il mondo virtuale dei social network visto dai ragazzi

Vamping, adolescenti in rete di notte

Vamping, adolescenti in rete di notte

Ascoli, 18 ottobre 2014 - “Vamping? Sì grazie, ma solo a metà”. Gli adolescenti ascolani restano connessi ore e ore in rete ma in media fino a mezzanotte. Poi, come Cenerentole del web, salutano gli “amici” di Facebook, finiscono di cinguettare su Twitter, smettono di fare domande su Ask e di guardare foto su Instagram. Il fenomeno ribattezzato “vamping” negli Stati Uniti raggruppa gli internauti notturni, quelli che, clic dopo clic, tirano avanti fino alle prime luci del giorno seguente. Come i vampiri.

I nostri ragazzi non si riconoscono fino in fondo nell’ultima moda americana che trascina i giovani nel mondo virtuale fino all’alba. Ma fanno la loro parte, popolando i social network fino a notte inoltrata.

«Resto connesso fino a mezzanotte – racconta Brian Angelo Corporan, studente 18enne delle Industriali -. Di solito chatto su Facebook. E’ il social che utilizzo di più. Lo uso per controllare la mia fidanzata – sorride -. Controllo anche l’orario di ultimo accesso su WhatsApp (è un’applicazione per smartphone di messaggistica istantanea, ndr)». Nel periodo estivo l’orario cambia: «Su Facebook anche alle tre – spiega -: torni da una serata e ti connetti».

Anche Sara (nome di fantasia, 14 anni, frequenta il liceo scientifico) ci confessa che d’estate capita di chattare anche alle tre di notte ma durante il periodo scolastico è difficile. «In generale resto sui social fino a mezzanotte - dice -. Papà viene a controllare che abbia spento il telefono ma io abbasso la luminosità e lo lascio acceso». Si definisce telefono dipendente: «Un giorno per punizione i miei genitori mi hanno tolto il telefono per 15 giorni: mi sono sentita isolata dal mondo. Appena sveglia lo cercavo sul comodino: mi veniva da piangere». Assieme a Sara ci sono tre compagne di scuola, tutte 14enni. «Ask — dicono — è la piattaforma che usiamo di più: puoi farti i fatti degli altri facendo domande senza svelare l’identità. Spesso volano offese».

Quante ore passano sul web? C’è chi non sa dare un numero ma risponde così: «Sto al cellulare quando torno da scuola, appena finisco di mangiare, subito dopo l’allenamento e mentre vedo i film. Il volume della tv resta in sottofondo». E in classe? «C’è un cartello che vieta l’uso dei telefoni, — spiegano — ma noi lo teniamo acceso ugualmente. Ogni tanto si naviga di nascosto». Ma torniamo tra le mura domestiche. Una 14enne ci svela che non fa le ore piccole solo perché i genitori hanno Facebook e possono controllare quando è connessa . «Mamma gioca a Ruzzle (applicazione) la sera — fa eco un’amica — e controlla il mio accesso su WhatsApp».

Anche uno studente di 16 anni dei Geometri naviga su internet fino a mezzanotte ma evita gli accessi su WhatsApp perché mamma e papà ‘spiano’. E a proposto di parenti tecnologici e orari improbabili, Mara (nome di fantasia, 14 anni), si giustifica così: «Mia zia mi tempesta 24 ore al giorno di foto e video». Trascorre nella rete solo tre ore al giorno Jacopo Pizzingrilli (18 anni, studente delle Industriali in una scuola privata): «Ogni tanto faccio un giro su Facebook».

La più “vampira” tra i ragazzi che abbiamo intervistato è Anita Iachini, 18 anni frequenta il liceo linguistico in una scuola privata. « Il telefono non lo spegno mai. Sono connessa fino alle 22 ma verso le tre mi sveglio e passo un’oretta su Facebook».