Guerra tra i venditori di rose, caos sul lungomare

Porto d'Ascoli: calci, pugni e cinghiate tra quattro bengalesi per la spartizione del territorio

Un venditore di rose (Foto d'archivio)

Un venditore di rose (Foto d'archivio)

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 1° luglio 2016 - Non sarà un’estate tutta rose e fiori, anzi si preannuncia una stagione difficile sotto il profilo della sicurezza. Adesso anche i bengalesi che vendono rose, apparsi sempre come uomini miti e tranquilli, si sono dimostrati aggressivi e pericolosi, tanto che due sono finiti all’ospedale ed altri due in carcere dopo una notte di follia avvenuta sul lungomare di Porto d’Ascoli.

Un episodio che ha visto coinvolti quattro connazionali, ma i segnali non sono promettenti, poiché la lotta per la spartizione del territorio o quant’altro c’è sotto, può portare ad eventi pericolosi. L’aggressione che nessuno si aspettava è andata in scienza verso le quattro della notte fra mercoledì e giovedì. A chiedere l’intervento dei carabinieri sono stati due ragazzi del Bangladesh, di 24 e 21 anni, in regola col permesso di soggiorno, che erano stati aggrediti a calci, pugni e cinghiate, poi rapinati dei rispettivi portafogli che contenevano, globalmente, circa 500 euro. I militari dell’arma sono intervenuti, hanno raccolto le testimonianze dei due ragazzi i quali hanno descritto i loro aggressori ed hanno anche fornito elementi per farli rintracciare nei rispettivi alloggi. In poco tempo i carabinieri li hanno rintracciati e tratti in arresto con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

Si tratta di un 34enne e un 30enne del Bangladesh, entrambi clandestini. Bloccati e accompagnati in caserma, dopo le formalità di rito per i due aggressori si sono spalancati i cancelli del carcere di Marino del Tronto. Ieri c’è stata la convalida in carcere e dopo il processo saranno allontanati dal territorio Nazionale. I due ragazzi aggrediti sono stati accompagnati e medicati dai sanitari del Pronto Soccorso di San Benedetto, che li hanno giudicati guaribili in 5 e 7 giorni. E’ la prima volta che accade un simile episodio. I carabinieri ci stanno lavorando, stanno cercando di approfondire le ragioni dell’aggressione, ma sembra che il problema sia nato per una sorta di «invasione» di campo. I ragazzi erano andati a vendere le rose in locali in cui non avrebbero dovuto, secondo i connazionali. Regole non scritte che suscitano una certa preoccupazione dopo quello che è accaduto l’altra notte. I venditori di rose sono stati sempre piuttosto insistenti, ma nessuno immaginava simili comportamenti, seppur fra connazionali.

ma. ie.