"Noi molestate da nordafricani, abbiamo paura anche ad uscire"

San Benedetto, due donne terrorizzate da un gruppo di nordafricani rivivono quei terribili minuti

Il Pontino lungo da tempo è   tutt’altro che sicuro da attraversare sia di giorno che di notte

Il Pontino lungo da tempo è tutt’altro che sicuro da attraversare sia di giorno che di notte

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), 24 gennaio 2016 - Adesso non si tratta più di un presidio innocuo. Adesso i cittadini nordafricani che sostano puntualmente su via Calatafimi, di fronte al Pontino lungo, sono passati a emulazioni dei noti fatti accaduti in Germania e cercano il contatto fisico con donne e ragazzine. Pesanti apprezzamenti sussurrati alle orecchie, fischi, parolacce pronunciate anche nella loro lingua, donne inseguite, bambine spaventate che si aggrappano alle gambe dei genitori appena spuntano personaggi stranieri sconosciuti.

Non può essere tollerato che i residenti debbano essere costretti ad aggirare l’isolato per tornare a casa, pur di non imbattersi col gruppo di stranieri che ha preso possesso della zona. Tutto questo non può essere più tollerato e neppure la soluzione demandata alla polizia municipale che, a fatica, riesce a difendersi da sola. Basta fare mente locale per ricordare che proprio in quella zona sono stati aggrediti, in due episodi, proprio i vigili urbani che facevano controlli al mercato infrasettimanale per combattere il fenomeno del commercio abusivo. Quei personaggi che stazionano di fronte al Pontino lungo devono essere allontanati al fine di restituire la serenità e la sicurezza agli abitanti della zona, che corrono rischi anche per andare a buttare l’umido in pieno giorno. Occorrono servizi mirati e portati a termine da personale in grado di farlo, lasciando da parte quelle che sono le competenze sulla carta.

Negli ultimi giorni sono accaduti alcuni episodi che sono stati segnalati a carabinieri e polizia. Casi che hanno seminato preoccupazione e che abbiamo raccolto dalle dirette interessate che chiedono di mantenere l’anonimato. E’ comprensibile. «Quando sono sobri si limitano a fischiare e fare qualche apprezzamento, ma quando sono ubriachi diventano cattivi, cercano il contatto fisico, si avvicinano per dirci parolacce alle orecchie – racconta una donna che ha vissuto in prima persona più di un evento simile – Giovedì, intorno alle 12,30, ho mandato mia figlia, che ha 19 anni, a buttare l’umido, i cui bidoni sono proprio davanti al pontino. Si sono presentati in tre e le hanno detto all’orecchio una serie di pesanti apprezzamenti. Allora ho chiamato le forze dell’ordine e mi hanno detto che dovevo avvertire i vigili urbani, ma non li temono. Se diciamo che chiamiamo qualcuno ci rispondono, ‘chiama chi ti pare tanto non ci fanno paura’. Una sera avevo lasciato il portone socchiuso per rientrare in fretta in caso di pericolo, mi sono girata e uno di loro è entrato nel sottoscala a fare la pipì. E’ possibile vivere assediati da un gruppetto di stranieri?».

A confermare le sue dichiarazioni anche la testimonianza di un’altra donna che giovedì, alle 14,30 circa, ha vissuto momenti di autentico terrore, poiché uno di loro gli è corso incontro, ubriaco ed ha anche cercato di avvicinare le sue bambine che ora sono terrorizzate. «Ti senti gli occhi addosso, ti fischiano, ti lanciano pesanti apprezzamenti, si avvicinano per toccarti – conclude la donna – Questa è diventata una zona degradata e il problema dev’essere risolto in fretta».