Casa di Alice: educatrici in aula per i presunti maltrattamenti

Terza udienza del processo: alcuni genitori e un brigadiere dei carabinieri hanno raccontato la loro versione Intanto il legale Voltattorni contrattacca: «Mancano le prove degli abusi e delle violenze»

I carabinieri davanti alla struttura per disabili Casa di Alice

I carabinieri davanti alla struttura per disabili Casa di Alice

San Benedetto, 1 ottobre 2015 - Nuova udienza al tribunale di Fermo per il caso della Casa di Alice, con cinque educatori alla sbarra per presunti maltrattamenti ai danni degli utenti autistici del centro di Grottammare. Sul banco dei testimoni hanno sfilato quattro genitori e un brigadiere dei carabinieri. Quest’ultimo ha ricostruito, in maniera coerente rispetto a quanto già fatto nelle precedenti udienze dai suoi colleghi, l’inizio e le modalità delle indagini: dalle segnalazioni alle telecamere (senza audio) piazzate all’interno della struttura, fino agli arresti del luglio dell’anno scorso. I genitori degli utenti, invece, hanno ricostruito per filo e per segno i comportamenti dei propri figli, tra quotidianità e problemi. Una testimonianza, in particolare, ha offerto nuove prospettive sul caso: una madre ha raccontato la sua vita con un figlio autistico, con tendenze autolesioniste certificate, tanto da giustificare l’uso di un casco protettivo. Il particolare che più di tutti gli altri può influire sull’andamento del processo riguarda l’uso di una mascherina chirurgica per impedire che il ragazzo sputasse per terra o addosso a chi gli stava vicino. Da notare: l’uso di mascherine chirurgiche sulla bocca del ragazzo è inserito tra i capi d’imputazione come strumento che gli educatori avrebbero usato per maltrattare i ragazzi autistici. «Siamo alla terza udienza – dice l’avvocato Francesco Voltattorni, che difende uno degli operatori imputati – e ancora non è venuta fuori una sola testimonianza in cui si parli di violenze o di lividi, niente di tutto questo. In questo processo si continua a descrivere la cornice della situazione, ma ancora non si è visto nemmeno un fatto, niente che provi che all’interno della Casa di Alice siano avvenuti episodi di violenza». Nella giornata di oggi, poi, ancora a Fermo, avrà luogo l’udienza di un altro processo collegato alla Casa di Alice, quello a carico di una sesta educatrice, allontanata dal centro per autistici di Grottammare qualche tempo prima dell’arresto dei suoi colleghi e dello scoppio del caso. La donna è indagata per alcuni comportamenti che avrebbe tenuto nei confronti dei ragazzi ospiti della struttura. Per quello che riguarda invece il filone principale, quello che vede imputati i cinque operatori, la prossima udienza è stata fissata per mercoledì 21 ottobre, quando verranno ascoltati altri testimoni ancora.

Mario Di Vito