Mercoledì 24 Aprile 2024

Non riesci a far pipì nei bagni pubblici? Ecco la soluzione

Il disagio, più frequente di quanto si possa pensare, ha radici profonde

Bagni pubblici

Bagni pubblici

27 aprile 2015 – Ansia da bagni pubblici. Chi la sente di più, chi di meno, chi per nulla. E non sono solo le ovvie preoccupazioni igieniche e ambientali (esempio: odori) a turbare chi si approccia alla toilette comune. Il disagio, più frequente di quanto si possa pensare, è radicato nel profondo. Si chiama 'urofobia', ed è la paura di fare pipì davanti ad altre persone.

Stando a un servizio pubblicato sull'Atlantic, ne soffrirebbero milioni di persone. Un disturbo piuttosto comune, originato da ansia da prestazione: chi ne è affetto, ha paura di essere giudicato dagli altri mentre va in bagno. L'argomento è talmente scomodo che manca una letteratura esaustiva sul tema. E questo nonostante l'urofobia sia piuttosto diffusa. Con livelli di gravità molto diversi, chiaramente. C'è addirittura chi è costretto a girare con un catetere, un tubicino da spingere fino alla vescica nel momento del bisogno, così da far uscire l'urina.

Alcuni preferiscono soluzione diverse, ma non per questo meno estreme. Come rinunciare a uscire con gli amici e limitare significativamente la propria vita sociale. L'articolo spiega come ci siano vari rimedi, a volte anche semplici, per ovviare a questo disturbo. Il più comune è quello di cercare, ad esempio negli orinatoi a muro, la posizione più lontana e isolata dalla massa.

LA STORIA  - Sebbene il bisogno di riservatezza in tali frangenti e la repulsione verso i propri rifiuti organici sia una questione antropologica, il bagno così come oggi lo conosciamo è abitudine relativamente recente. Nelle case, i primi luoghi dove assolvere privatamente i propri bisogni comparvero solo nel diciannovesimo secolo. Fuori, nei luoghi pubblici, i bagni restavano stanze pensate per l'utilizzo comune. Curiosità: sembra che a patire l'ansia da bagni pubblici siano più gli uomini che le donne. Uno studio di pochi anni fa, in Gran Bretagna, ha mostrato come le donne tendevano a lamentarsi per la scarsa igiene e altre caratteristiche 'fisiche'. La principale preoccupazione degli uomini, invece, erano legate alla presenza di sconosciuti. Nel 1976 un ricercatore si nascose per spiare i comportamenti della gente alle prese con un orinatoio a muro. Scoprì, cronometro alla mano, che più due uomini sono vicini, più tempo impiegano a fare pipì. E questo nonostante la 'disattenzione civile' che porta le persone a ignorarsi vicendevolmente in queste occasioni.

SOLUZIONI  - Ma come difendersi da questo problema? L'ansia si può superare? L'amministratore delegato dell'Associazione Internazionale dell'Urofobia, Steve Soifer, ha spiegato quali sono le strategie più comuni per attenuare il disturbo. La più usata è quella di attendere, serenamente, che il bagno si svuoti per recuperare un minimo di privacy. Un altro modo per alleviare il problema è quello di affiancare all'urofobico un amico, una persona che lo faccia sentire a proprio agio. Comunemente viene chiamato 'l'amico di pipì'.

Infine, una soluzione costosa, ma efficace a quanto pare, arriva dal Giappone. Per venire incontro agli urofobici e, soprattutto, abbassare i tempi di permanenza nei bagni pubblici, nel Sol Levante si trovano spesso dei dispositivi che riproducono di continuo il rumore dello sciacquone. Un escamotage per nascondere qualche rumore 'sospetto' e ridurre gli imbarazzi.