Gb, scarcerati i genitori di Ashya. Erano fuggiti col bimbo malato

Il bambino di cinque anni, malato, era stato prelevato dai gentiori dall'ospedale di Southampton senza autorizzazione e portato in Spagna

I genitori di Aysha (AP)

I genitori di Aysha (AP)

Londra, 2 settembre 2014 - Da una parte i genitori che chiedono per il loro bambino di cinque anni, con un tumore al cervello, una nuova cura della quale sono venuti a conoscenza su internet. Dall'altra l'ospedale di Southampton nel sud dell'Ighilterra, che sostiene che il piccolo paziente ha fra il 70% e l'80% di possibilità di sopravvivere con il trattamento che la stessa clinica offre e sostiene che siano i genitori a mettere a rischio la salute del bambino. È finito al centro dell'attenzione nel Regno Unito, ma anche a livello internazionale, il caso di Ashya King, il bambino prelevato dai genitori dall'ospedale di Southampton senza autorizzazione per poi fuggire in Spagna. Quando la clinica si è accorta dell'accaduto ha lanciato l'allarme e l'Interpol ha emesso un mandato di cattura internazionale per la coppia. Brett e Naghemeh King sono stati intercettati nel fine settimana a Malaga, nel sud della Spagna, e arrestati. Ma alla fine i due genitori hanno vinto. Sono infatti tornati liberi stasera dopo che il Crown Prosecution Service, la procura inglese, ha ritirato il mandato di cattura. "Moriamo di voglia di rivedere il suo viso", ha dichiarato il padre, Brett King, uscendo dal carcere.

 

 

Tutto è accaduto molto rapidamente nelle ultime ore e ha sicuramente influito la forte presa di posizione del premier britannico David Cameron. "Come tutti in questo Paese, voglio vedere questo povero bambino tornare con i suoi genitori", ha detto Cameron nel pomeriggio, lanciando un appello affinché prevalesse "il buon senso". "Le sue fotografie mi fanno ricordare il mio giovane ragazzo gravemente malato, Ivan", ha aggiunto, ricordando la tragedia personale vissuta nella perdita del figlio di 6 anni affetto da paralisi celebrale. Parole simili erano state pronunciate anche dal vice premier, Nick Clegg. L'annuncio del Crown Prosecution Service è stato accolto con grande soddisfazione dal governo che ha messo a disposizione dei King un oncologo pronto a raggiungere la famiglia in Spagna. Determinante nel risolvere il caso è stata una lettera in cui il comandante della Hampshire Police, Andy Marsh, che aveva lanciato la 'caccia' internazionale alla famiglia, ha detto che Ashya "ha bisogno di assistenza medica e dei genitori al suo fianco". Si è arrivati a questo dopo che si è constatato che i genitori non potevano essere incriminati per il fatto di voler cercare le cure migliori per il loro figlio malato. Inoltre, come ha dichiarato la procura inglese, la vita di Ashya non era in grave pericolo come si pensava inizialmente e la sua famiglia aveva preso tutte le precauzioni per non fargli mancare nulla. Intanto il piccolo è in buone condizioni ed è stabile nel reparto di oncologia pediatrica dell'Ospedale infantile di Malaga. Ha ricevuto la visita del fratello maggiore Danny, di 22 anni, il primogenito dei sette figli dei King, che si sta occupando della famiglia. Nella vicenda del bambino malato ha sicuramente avuto un ruolo importante l'attenzione del pubblico: 200 mila persone hanno firmato una petizione online per la scarcerazione dei genitori che è stata consegnata a Downing Street. Ora sarà raggiunto dai genitori.