Giovedì 18 Aprile 2024

Draghi: "Ripresa più debole". Bce pronta a estendere Qe. Borsa, Milano chiude a +2,62%

Francoforte lascia fermi i tassi d'interesse. Giù le stime di crescita e inflazione "che potrebbe andare in negativo nei prossimi mesi". E l'Eurotower è pronta a correre ai ripari

Mario Draghi, governatore della Bce (Olycom)

Mario Draghi, governatore della Bce (Olycom)

Roma 3 settembre 2015  - Quando le cose vanno male, la Bce scende in campo. Così Mario Draghi (ri)arma il bazooka. E le Borse brindano. La Banca Centrale Europea ha lasciato il tassi d'interessi invariati al minimo storico dello 0,05%. E questo era ampiamente atteso. Ma "l'inflazione e la ripresa nell'Eurozona si sono rivelate più deboli delle previsioni e sono saliti i rischi al ribasso". La crescita, ora, dovrebbe continuare a un ritmo più lento di quanto stimato. Quindi, oltre al consueto "siamo pronti a usare tutti gli strumenti disponibili", Draghi ha alzato la quota di titoli di Stato acquistabili dalla Bce attraverso il programma di 'quantitative easing'. Dal precedente 25% l'ha portata al 33% di una singola emissione. Una mossa giustificata dalle turbolenze cha agitano i mercati.

Draghi ha affermato che "il 'quantitative easing' sta proseguendo senza intoppi". Gli acquisti di titoli "sono previsti fino al settembre 2016 o anche oltre se necessario". Nessun rallentamento quindi, ma, eventualmente, una nuova accelerazione.  Secondo il numero uno di Francoforte il programma dispone "della sufficiente flessibilità, in termini di aggiustamento di mole e durata". Durante il board non si è discusso di quanto si possa aggiustare il tiro, specifica Draghi. L'arma c'è, ed è pronta a essere usata. Ma per discutere su come rendere "l'azione più inicisiva" è "troppo presto". Per quanto riguarda i tassi, quello sui prestiti marginali e quello sui depositi bancari restano rispettivamente allo 0,30% e -0,20%. 

Oggi, intanto, l'Fmi ha parlato di ripresa confermata in Eurozona, con l'Italia che è prevista "accelerare".

STIME AL RIBASSO - La Bce rivede al ribasso la stima dell'inflazione nell'Eurozona per il 2016 all'1,1% dall'1,5%, quella per il 2017 è tagliata all'1,7% dall'1,8%. Per quest'anno la stima è tagliata allo 0,1% dallo 0,3%. "Potremmo vedere numeri negativi nell'inflazione nei prossimi mesi - ha detto Draghi -, ma la Bce li considera transitori a causa dei bassi prezzi del petrolio". I tecnici di Francoforte hanno rivisto al ribasso anche le previsioni di crescita economica dell'area euro: sul 2015 al più 1,4 per cento, sul 2016 al più 1,7 per cento e sul 2017 al più 1,8 per cento. Il punto è che queste previsioni "risalgono al 12 agosto scorso". Ergo: tutto quello (di negativo ) che è accaduto successivamente "è potenzialmente un rischio al ribasso" per queste stime. Crisi cinese compresa.

RISCHIO CINA - "Stiamo osservando l'indebolimento delle prospettive per l'economia cinese", dice Draghi, spiegando che ciò comporta due effetti: uno sul "canale del commercio, che indebolisce le economie degli altri Paesi" e uno "sulla fiducia" che incide sui mercati azionari. Per quanto riguarda i timori di una guerra di valute, innescato dalle recenti maxi-svalutazioni dello yuan, Draghi ha assicurato che la Cina si è impegnata durante il G20 sui tassi di cambio. E Pechino "deve continuare a fare le riforme per assicurare la convertibilità della valuta".

GRECIA - "Le cose sono cambiate per quanto riguarda la Grecia", ha dichiarato il numero uno della Bce. Draghi spiega che, dopo due riduzioni consecutive, il tetto di liquidità di emergenza a disposizione delle banche greche attraverso il sistema 'Ela' è stato aumentato di 900 milioni di euro in quanto "sono state ripristinate le condizioni per un aumento". Il governatore conferma di essersi opposto all'introduzione di un meccanismo di 'bail-in' per il salvataggio delle banche greche, ovvero un prelievo forzoso a carico dei correntisti come avvenuto a Cipro. Infine, il ritorno di esenzioni sui requisiti minimi di rating a favore dei titoli di Stato della Grecia, il cosiddetto "waiver" su cui si attendevano notizie, potrebbe presto essere attuato. Ma non subito, solo se Atene dimostrerà "di avere saldamente in mano il programma". Una volta ripristinata la deroga ('waiver'), per Atene non sarà ancora possibile entrare nei Paesi che beneficiano del Qe perché "ci dovranno essere altre condizioni", una delle quali è che non si può accedere al Qe se c'è una valutazione ancora in atto, oppure limiti sulle singole emissioni, inoltre "ci deve essere un'analisi sulla sostenibilità del debito" ellenico da parte del Consiglio. 

POLITICA BCE FUNZIONA - La politica "accomodante" della Bce sta funzionando e viene trasmessa all'economia reale. Draghi ha sottolineato che ne stanno "beneficiando Paesi" più sotto stress come "la Spagna e l'Italia, dove il credito sta migliorando. Il suo corso si sta riducendo. Abbiamo le prove che la nostra politica funziona".

BENE LE BORSE - Le parole di Draghi spingono i listini europei che terminano in forte rialzo. Exploit della Borsa di Milano: +2,62% in chiusura. Bene anche Wall Street.

 

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