"Ingegneria, sesso col prof in cambio di un bel voto"

La lettera di due studentesse all'ateneo. Si attiva la Procura

Studenti a lezione in una foto di repertorio

Studenti a lezione in una foto di repertorio

Bologna, 16 marzo 2016 - Una lettera piena di accuse e veleni agita l’Alma Mater. La missiva è stata spedita alcuni giorni fa a una lunga serie di indirizzi, a cominciare da Procura e forze dell’ordine passando per rettore, sindaco, Ministero e Regione, per finire a giornali e tv.

Una denuncia anonima (non è chiaro se lo sia anche la versione mandata alla Procura) in cui due ragazze, che sostengono di essersi laureate qualche tempo fa, accusano un docente della facoltà di Ingegneria di averle molestate sessualmente. Secondo il loro racconto, che al momento è nulla più che una serie di accuse senza riscontri, il prof avrebbe proposto loro, durante incontri avvenuti a casa dell’uomo, di superare l’esame attraverso una ‘scorciatoia’.

Una proposta indecente che prevedeva favori sessuali in cambio di un bel voto. Le due, colte di sorpresa, avrebbero prima tergiversato e poi accettato, acconsentendo a masturbare il docente. Per questo avrebbero ottenuto un discreto 26 sul libretto, voto che poteva salire a 30 se fossero andare oltre. Ma le due avrebbero rifiutato.

Le autrici dell’anonimo spiegano di non aver denunciato subito i fatti, che risalirebbero ad alcuni anni fa, per paura di ripercussioni sui loro studi e di averlo fatto solo ora che si sono laureate. L’ateneo, ricevuta la lettera, l’ha doverosamente girata alla Procura, che aprirà un’inchiesta come atto dovuto. Fin qui le accuse. Ma l’interessato, cioè il docente di Ingegneria (di cui non riveliamo l’identità perché, allo stato, potrebbero essere tutte calunnie), proprio non ci sta.

"Questa storia mi ha sconvolto – dice al telefono –, ho saputo della lettera alcuni giorni fa, anche se le forze dell’ordine non mi hanno contattato. I fatti non sono assolutamente veri, è tutto falso. Non ho mai preteso favori sessuali da nessuno. Il corso di cui si parla nella lettera si è svolto dal 2006 al 2010 e non erano tanti i partecipanti. Parliamo di 20-25 ragazze in tutto. Non sarà difficile fare le dovute verifiche".

Il prof pensa a uno scherzo di cattivo gusto o a una vendetta: "Qualche burlone – continua – oppure, più probabilmente, qualcuno che agli esami ha preso un voto più basso di quello che sperava. Io non sono un bocciatore, ma se devo dare un 24 lo do. E a volte gli studenti ci restano male, con pianti e recriminazioni. Forse quella lettera nasce così".

 

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