{{IMG_SX}}Bologna, 28 novembre 2008 - Proseguono le indagini per l'aggressione al tifoso juventino del 29 ottobre scorso. Ci sono due indagati: sono ultras appartenenti all’ex gruppo Mod’s e che si ispirava all’estrema destra. La decisione delle pm Lucia Musti, che ha aperto un fascicolo per tentato omicidio con l’aggravante dei motivi abbietti e futili, è venuta dopo i riconoscimenti all’americana a cui sono stati sottoposti ieri sei tifosi del Bologna negli uffici della Digos che ha condotto le indagini.

 

Tre dei sei tifosi, assistiti dall’avvocato Matteo Murgo, questa mattina hanno presentato un esposto in Procura per denunciare il modo in cui sono stati trattati ieri in Questura e per individuare eventuali profili di responsabilità penale in quello che hanno definito "un comportamento assolutamente in contrasto con i principi fondamentali dello Stato e fortemente spregiativo delle regole fondanti il giusto processo".

 

La pm Lucia Musti ha spiegato che "l’individuazione di persona con il cosiddetto confronto all’ americana è stata svolta nel pieno rispetto del codice e dei diritti delle persone garantiti dalla Costituzione e nel rispetto delle regole del codice di procedura penale vigente. Sono state individuate due persone in ordine alle quali il pm ha proceduto all’iscrizione nel registro notizie di reato. Le indagini proseguono per il compiuto accertamento dei fatti e ai fini della determinazione dell’esercizio dell’azione penale".

 

Verso le 22,30 poco prima della fine del match Massimo De Vita, il figlio e un loro amico erano usciti dallo stadio per tornare a casa evitando così il caos post-gara. All’angolo tra via della Certosa e via Andrea Costa erano stati raggiunti da un supporter con in mano una bandiera del Bologna che ha intimato al sedicenne di togliersi dal collo la sciarpa della Juve. Il giovane non si era fatto intimidire nonostante la minaccia dello sconosciuto che gli avrebbe detto "ora ci penso io" prima di allontanarsi.

 

All’improvviso un secondo individuo li aveva raggiunti alle spalle e aveva tolto la sciarpa al ragazzo. L’uomo l’aveva inseguito e ne era nata una colluttazione che aveva costretto lo sconosciuto alla fuga. Poco dopo mentre proseguivano lungo via della Certosa un terzo lo aveva colpito in faccia con un oggetto contundente, forse una pietra. L’uomo è poi stato ricoverato in Rianimazione all’ospedale Maggiore di Bologna e ora è in convalescenza a casa a Modena alle prese con gravi conseguenze fisiche dovute all’aggressione.