Scusi, le posso portare la valigia? E sulla pensilina scatta la molestia

Il fenomeno si è aggravato dopo il giro di vite impresso a Firenze (FOTO)

Finti facchini in stazione

Finti facchini in stazione

Bologna, 31 agosto 2014 - SI AGGIRANO indisturbati nel tunnel che dà accesso ai binari. Nessun gesto è fatto a caso. Tutto calcolato. Ogni minimo spostamento. Osservano da lontano, si avvicinano con modi gentili, come per voler aiutare i viaggiatori intenti a cercare il binario giusto, a fare il biglietto o a salire e scendere le scale con i bagagli al seguito. Poi colpiscono. C’è chi si accontenta di pochi spiccioli e chi invece pretende di più. L’accattonaggio non è un fenomeno nuovo in stazione. Ma negli ultimi tempi ha assunto contorni, e proporzioni, preoccupanti. Ci sono facchini improvvisati e abusivi, mendicanti, uomini e donne che pretendono mance e ricompense in denaro con la scusa di dare qualche informazione. Chiedono soldi ai viaggiatori, soprattutto a quelli stranieri, in cambio di aiuto per portare la valigia ai piani superiori o inferiori.  «A MILANO ce ne sono tantissimi — dice Anna Cerri, sulla banchina del binario 16 dell’Alta velocità —. Qui la situazione è un po’ migliore, ma come si mette piede anche fuori dalla nuova stazione c’è qualcuno pronto ad avvicinarsi». E non solo. «Dopo che a Firenze sui binari dell’Alta velocità hanno sistemato pattuglie miste di agenti Polfer e ferrovieri che fanno passare solo chi ha il biglietto per il treno — dice Alberto Tedeschi —, i molestatori si sono spostati tutti a Bologna».  I FINTI facchini aspettano l’arrivo del treno e poi giù lungo il binario per accogliere donne, anziani e chiunque altro mostri di far fatica a trascinare le valigie. Ma non solo. Nel tunnel sotterraneo della stazione centrale che permette di accedere ai binari i molestatori presidiano i vari ingressi alla base delle scalinate, e ogni dieci minuti si danno il cambio. Sono un gruppetto di quattro o cinque uomini al massimo, stranieri, probabilmente dell’Est europeo. Li abbiamo osservati in azione per oltre mezz’ora. Quando una coppia si avvicina al tabellone dell’orario dei treni uno di loro, con modi gentili, saluta. Poi la segue davanti alla porta dell’ascensore e dice che è guasto. I due si avvicinano alla scala mobile e quando stanno per imboccarla lui li segue e cerca di afferrare uno dei trolley che portano. Sale sulla scala e quando la coppia scende ripete più volte il gesto. Con insistenza. Fino a che l’uomo spazientito non lo allontana. «A RIMINI è pieno di finti facchini e accattoni», dice Antonio Garini, che con la moglie sta per salire su una Freccia diretta a Milano. «Se ne vedono anche qui — aggiunge —. Prima ti assalivano alle biglietterie automatiche all’ingresso di piazza Medaglie d’oro, adesso, grazie ai poliziotti che girano, preferiscono mettersi sotto nella galleria o alla base delle scale». 

 

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