Accattoni, in stazione: biglietterie, bagni e scale mobili. Lui osserva e fa il palo, lei agisce

Ecco come si muovono I finti facchini e molestatori

(Foto Schicchi)

(Foto Schicchi)

Bologna, 2 settembre 2014 - Ore 12, una coppia di turisti inglesi è appena arrivata nell’androne della stazione, lato piazza Medaglie d’oro. Devono andare a Firenze, lo si intuisce dalle guide aperte sul David di Michelangelo, che sfogliano in attesa che arrivi il proprio turno alla biglietteria automatica. Una donna li punta da lontano. Si avvicina senza farsi notare e, quando arriva il loro turno, si affretta a premere per loro i pulsanti giusti. Il momento migliore è all’inizio dell’operazione, in quei pochi secondi che si perdono nella scelta della lingua. Loro, ovviamente, sono più veloci. «Serve aiuto? Premi qui qui. Firenze? Due biglietti. Ecco. Alta velocità. Contanti?». Questione di attimi, e i due turisti, sopraffatti, lasciano fare.

Non è filantropia, inutile dirlo: nel mirino c’è il resto. Ma bisogna fare in fretta, perché dall’altro lato dell’androne, infatti, un’addetta all’assistenza di Trenitalia vede la scena e si affretta a venire in soccorso dei turisti, frapponendosi tra loro e la mendicante. Che ovviamente nessuno può toccare o spingere fuori. In altre città c’è chi è stato denunciato per questo.

Così tocca giocare quotidianamente al gatto e al topo, puntando sul fatto che la stazione è affollata, i passeggeri sono tanti e le forze impari. Molto più i questuanti, e soprattutto meglio organizzati. C’è una regia, insomma.

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