Bologna, 10 febbraio 2016 - In Italia, quasi ogni giorno, c’è uno scandalo: le statue ricoperte, l’affittopoli romana... La grancassa mediatica l’amplifica e diventiamo lo zimbello di tutto il mondo. Al momento si fa finta di trovare la persona che l’ha creato ma, puntualmente, resta ignota. Il licenziamento o la dimissione è un termine che esiste solo nel vocabolario. E si va avanti. Giovanni Giovannelli, Cagli (Pesaro-Urbino)
risponde il vicedirettore de il Resto del Carlino Beppe Boni
L’Italia è un Paese dove nell’ area della pubblica amministrazione è difficile che qualcuno paghi per gli errori commessi, per le cose non fatte o per le conseguenze dovute a ritardi o scelte sbagliate. Il premier Matteo Renzi ha promesso grande severità verso gli assenteisti e chi li copre, ma c’è tutta l’area anomala sopra citata che riesce in linea di massima a farla franca. Ecco un esempio di cui si è occupata la cronaca di Bologna. Antonio Gioiellieri, ex direttore Anci (Associazione dei comuni) dell’Emilia Romagna due anni fa rassegnò le dimissioni per aver assunto la moglie e la zia di quest’ultima. Sapete come è finita? Come dipendente della Regione è stato «promosso» a coordinatore dei direttori delle Anci regionali. Tutto formalmente regolare ma politicamente e moralmente sbagliato. Un pessimo esempio per i cittadini.
beppe.boni@ilcarlino.net
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